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14 Gennaio 20102PIU2UGUALE5 | 2+2=5 | Il Cannocchiale blog.
Una menzogna cosi facile che quasi ci si annoia a smentirla. Il direttore del Tg1 nuovamente abusando del suo ruolo e della sua visibilità ci racconta che Craxi è stato uno statista: «Non ha bisogno di nessuna riabilitazione» e che per la storia «va già ricordato oggi come uno statista…Craxi è stato trasformato nel capro espiatorio di un sistema che era stato l’ultimo residuo della guerra fredda, una democrazia costosa permise al paese di restare per cinquant’anni nel mondo libero».
Come per il mafioso Graviano, la “voce di Lontra” anche per Craxi si sente il portavoce della sola verità. Peccato però che la storia ricordi diversamente il politico del PSI e che per fortuna anche la maggioranza relativa degli italiani lo ricordi cosi rimanendo difatto contraria ad una via in suo onore e alla sua rivalutazione.
La sua carriera giudiziaria e politica completano il giusto quadro:
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Al momento della morte, nel gennaio del 2000, Bettino Craxi era stato condannato in via definitiva a 10 anni per corruzione e finanziamento illecito (5 anni e 6 mesi per le tangenti Eni-Sai; 4 anni e 6 mesi per quelle della Metropolitana milanese). Altri processi furono estinti “per morte del reo”: quelli in cui aveva collezionato tre condanne in appello a 3 anni per la maxitangente Enimont (finanziamento illecito), a 5 anni e 5 mesi per le tangenti Enel (corruzione), a 5 anni e 9 mesi per il conto Protezione (bancarotta fraudolenta Banco Ambrosiano); una condanna in primo grado prescritta in appello per All Iberian; tre rinvii a giudizio per la mega-evasione fiscale sulle tangenti, per le mazzette della Milano-Serravalle e della cooperazione col Terzo Mondo.Nella caccia al tesoro, anzi ai tesori di Craxi sparsi per il mondo tra Svizzera, Liechtenstein, Caraibi ed Estremo Oriente, il pool Mani Pulite ha accertato introiti per almeno 150 miliardi di lire, movimentati e gestiti da vari prestanome: Giallombardo, Tradati, Raggio, Vallado, Larini e il duo Gianfranco Troielli & Agostino Ruju (protagonisti di un tourbillon di conti e operazioni fra Hong Kong e Bahamas, tuttora avvolti nel mistero per le mancate risposte alle rogatorie).(Marco Travaglio da IL Fatto Quotidiano.it continua)
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«La mozione andrebbe ritirata per una semplice questione di buon senso: non possiamo pensare di impegnare i lavori dell’Aula consiliare su questioni così poco attinenti ai reali fabbisogni della gente, specie se alle porte vi è la delicata discussione del bilancio. Considero inoltre inopportuno, senza voler per questo formulare giudizi sulla persona oggetto della proposta, insistere nel voler celebrare un quadriennio (1983-87) storico che, è bene ricordarlo, ha prodotto il tasso di disoccupazione più elevato del dopoguerra e ha contribuito in misura di oltre venti punti percentuali all’aumento del debito pubblico in rapporto al Pil. Credo dunque che i modelli da seguire, soprattutto in frangenti come quello che stiamo attraversando, debbano essere virtuosi e non celebrativi dello spreco di denaro pubblico.» (le parole usate dal deputato leghista Massimiliano Fedriga per negare il suo consenso ad una via intitolata a Craxi ,a Trieste).
Se Craxi sarà ricordato come uno statista lo deciderà la storia, non il direttore ad interim del Tg1, la sua figlia non prediletta o chissà quale altro suo amico, cognato o tirapiedi. Risvegliati Italia!