Agenzia Radicale – Immigrazione: i paradossi di alcune leggi
7 Gennaio 2010Agenzia Radicale – Immigrazione: i paradossi di alcune leggi.
La storia di Khadim, un uomo senegalese di 41 anni, vissuto in Italia come clandestino per otto anni, ha del paradossale. Stanco di vivere da invisibile, senza documenti e senza un lavoro regolare, l’uomo aveva recentemente comprato un biglietto per tornare in Senegal, ma all´aeroporto di Fiumicino è stato arrestato per un vizio di legge.
Il reato di clandestinità infatti, come prevede la legge Bossi-Fini, è punito con 7 mesi di reclusione e espulsione regolare a spese dello Stato. In pratica, in quanto clandestino raggiunto da vari decreti di espulsione, l’uomo avrebbe dovuto lasciare l´Italia solo dopo aver scontato una pena di cui ignorava l´esistenza.
A denunciare la vicenda è il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. In otto anni Khadim non ha mai commesso nessun tipo di reato, eppure, come riferisce lo stesso Marroni, nonostante abbia anche tentato di costruirsi una parvenza di vita sociale è stato raggiunto da vari decreti di espulsione mentre della condanna non ne era mai venuto a conoscenza. Ignorando di dover scontare un periodo di carcere, Khadim aveva deciso di lasciare il nostro Paese che in otto anni non aveva saputo dargli né una casa né un’identità regolare. Aiutato da alcuni amici italiani aveva acquistato il biglietto aereo per tornare in Senegal, ma una volta arrivato allo scalo Leonardo Da Vinci a Fiumicino, è stato arrestato e trasferito al carcere di Civitavecchia per scontare una condanna di espulsione che, peraltro, stava volontariamente eseguendo.
Ora Khadim ha chiesto, come misura alternativa alla galera di essere espulso, ma la sua istanza è stata respinta dai magistrati sul presupposto che, per effetto della legge Bossi-Fini, questo tipo di misura alternativa non può essere concessa a chi non ha ottemperato all´espulsione. Insomma, conclude Marroni, “Khadim voleva lasciare l’Italia ma non gli è stato consentito perché deve scontare una pena, a spese dello Stato, per non aver lasciato l’Italia. Forse sarebbe necessario studiare maggiormente gli effetti pratici di alcune leggi“.