Ddl lavoro, governo battuto alla Camera: via libera a un emendamento del Pd – Adnkronos Economia

28 Gennaio 2010 0 Di ken sharo

Ddl lavoro, governo battuto alla Camera: via libera a un emendamento del Pd – Adnkronos Economia.

L’emendamento è relativo all’articolo 10 del testo: sopprime alcune norme contenute nel decreto sul diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca del 2008, relativo alle procedure di valutazione comparativa per il reclutamento dei ricercatori.

Con lo scivolone di oggi il governo viene battuto in aula a Montecitorio per la trentaseiesima volta dall’inizio della legislatura. Appena due settimane fa l’esecutivo era caduto su un emendamento del Pd riguardante le iniziative per favorire l’occupazione nel Mezzogiorno.

Il primo stop dell’opposizione all’iniziativa del governo in aula alla Camera è del maggio del 2008, quando l’esecutivo viene battuto su un emendamento relativo alle norme per la tutela della fauna selvatica contenute nel ddl per l’attuazione di norme comunitarie. Nel luglio dello stesso anno è la volta del provvedimento dell’esecutivo in materia fiscale e di proroga dei termini: passa un emendamento del Pd modifica in materia di quota minima di carburanti da fonti rinnovabili

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Nell’ottobre del 2008 il governo è impallinato dall’opposizione nell’emiciclo di Montecitorio per quattro volte: sul collegato alla manovra, sul ddl di attuazione del decreto per la ristrutturazione di grandi imprese in crisi, sul ddl contenente disposizioni in materia di lavoro pubblico e privato, due volte sul ddl per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese. Nel novembre 2008 il governo va sotto una sola volta: su un emendamento del Pd per ripristinare le risorse per gli indennizzi agli esuli istriani. Il mese successivo lo stop al governo è imposto dall’opposizione con un emendamento al decreto sul rilancio del settore agroalimentare.

Il 2009 vede il primo incidente di percorso per l’esecutivo il 15 gennaio con il sì dell’assemblea di Montecitorio all’ordine del giorno del Pd sul patto di stabilità. Febbraio è il mese nero: il governo viene battuto in aula per ben sei volte, di cui tre su una mozione presentata da Livia Turco in materia di prevenzione e cura delle patologie femminili. Gli altri stop all’esecutivo sono sulle mozioni sul Comune di Napoli e sul provvedimento per la delega al governo sulla produttività del lavoro pubblico e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

A fine marzo 2009 il governo va sotto in aula a Montecitorio sul federalismo fiscale. L’8 aprile l’esecutivo è battuto due volte: sull’aumento a 180 giorni i tempi di permanenza nei Cpt per gli immigrati e su una mozione del Pd relativa al sistema creditizio italiano, con particolare riferimento alla riforma delle fondazioni bancarie e delle banche popolari quotate.

Nel luglio 2009 l’aula di Montecitorio approva un ordine del giorno del Pd (parere contrario del governo) che impegna l’esecutivo ad individuare Palermo come sede del Forum permanente sullo sviluppo dell’area del Mediterraneo. A settembre il governo è battuto sulla legge comunitaria (l’emendamento è relativo al divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche in aree pubbliche). A ottobre due stop: sulle disposizioni anticrisi e sul Garante per l’infanzia. Alla Camera, nel mese di novembre, il governo è battuto per sette volte (finanza pubblica e obblighi comunitari). A dicembre il governo va giù per due volte sulla finanziaria (spese nel settore giustizia e banda larga).