Tav, cambia la mappa dei rischi oltre 200 edifici interessati da scavi | Firenze la Repubblica.it
10 Gennaio 2010Tav, cambia la mappa dei rischi oltre 200 edifici interessati da scavi | Firenze la Repubblica.it.
Erano 180. Saranno oltre 200 gli edifici a rischio per l´Alta velocità. E soprattutto, non saranno gli stessi. Mentre si attende di mettere la parola fine al braccio di ferro sulla stazione, che a questo punto sarà comunque quella progettata da Foster, salta fuori che la mappa degli edifici a rischio derivante dallo scavo del tunnel è già cambiata. Il progetto esecutivo elaborato secondo contratto da Nodavia, il raggruppamento capeggiato da Coopsette che si è aggiudicato l´appalto milionario, ha dettagliato il posizionamento delle due gallerie parallele nel ventre di Firenze. E il risultato è che il tunnel che si comincerà a scavare a fine anno si è di fatto spostato, a seconda dei tratti, di qualche metro lineare. Uno spostamento irrisorio nel complesso del percorso da Campo di Marte fino a Castello, che resta sostanzialmente lo stesso, ma decisivo ai fini della classificazione degli edifici a rischio. Il palazzo che nel progetto definitivo (quello approvato dalla Conferenza dei servizi tra tutti i soggetti pubblici) era giudicato a rischio perché proprio sopra il tunnel, potrebbe così adesso lasciare il posto nell´elenco all´edificio di fronte che si trova all´altro capo della strada. Ma si sa già che, in totale, i palazzi da tenere d´occhio mentre la talpa meccanica grande come una ruota da Luna Park scaverà sotto i nostri piedi, aumenteranno fino a superare quota 200.
E tutti questi, che si trovano a 10 metri dalla verticale del tunnel, saranno fotografati stanza per stanza e catalogati per certificarne lo stato di salute prima del «buco»: dovranno cioè essere oggetto dei cosiddetti «testimoniali di Stato». Tutti gli altri saranno lasciati alle decisioni dei singoli proprietari: chi vuole il «testimoniale» se lo dovrà pagare di tasca propria (si parla di alcune centinaia di euro). La gran parte dei palazzi classificati a rischio rimane concentrata nella zona di piazza della Libertà: dal lato nord i palazzi posti sulla verticale del tunnel in via Masaccio e viale don Minzoni, sul lato sud gli uffici e i palazzi che si affacciano su entrambi i lati di viale Lavagnini. Del resto, iniziato all´interno dell´area ferroviaria di Campo di Marte il tunnel vira verso piazza della Libertà poco dopo il Ponte al Pino e passa sotto l´arco dei Lorena e la vasca per poi correre interamente sotto la carreggiata di viale Lavagnini.
In ragione degli studi geologici e dei modelli matematici, le Ferrovie scrivono nelle carte che non ci saranno conseguenze catastrofiche per nessuno. Potrebbero però prodursi crepe, nei casi più gravi anche vistose. E le stesse Ferrovie prevedono tre fasce di rischio: gli edifici più lontani dalla verticale del tunnel (ma sempre entro 10 metri) che saranno soltanto fotografati prima dello scavo, quelli che sorgono a ridosso del tunnel che saranno fotografati e osservati prima e dopo e quelli che si trovano esattamente sopra il tunnel che, oltre ad essere fotografati, saranno controllati anche durante lo scavo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, mentre la «talpa» avanza nel terreno. Critico viene considerato anche la fase iniziale dello scavo, quando la «talpa» dovrà essere montata nel «buco»: si prevedono tiranti di tenuta del pre-tunnel fin sotto via Campo d´Arrigo.
(10 gennaio 2010)