APCOM- Inchiesta G8/ Bertolaso indagato: mi sono fidato troppo.

13 Febbraio 2010 0 Di ken sharo

APCOM- Inchiesta G8/ Bertolaso indagato: mi sono fidato troppo..

A Regina Coeli iniziati interrogatori per inchiesta corruzione

Inchiesta G8/ Bertolaso indagato: mi sono fidato troppo.

Roma, 13 feb. (Apcom) – Guido Bertolaso si difende, respingendo ogni accusa legata all’inchiesta sulla corruzione per gli appalti delle grandi opere; non sembra escludere nulla: “Forse mi devo rimproverare una eccessiva fiducia in alcune persone. Purtroppo per natura sono portato a fidarmi. Mi rammarico ma non per questo devo essere messo alla berlina per qualcosa che non mi riguarda” ha detto a SkyTg24. “Voglio chiarire al più presto la mia posizione, speravo di farlo anche nei prossimi giorni, purtroppo mi sembra di capire che ci sono tutta una serie di problemi di competenze, tra Firenze, Perugia, Roma che debbono ancora essere definite”. Per il resto, si dice amareggiato per la “voglia di informazione parziale” che gli pare emersa con le intercettazioni pubblicate sui giornali. E il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta all’Aquila si è premurato di difenderlo a spada tratta,distinguendo fra il Capo della Protezione civile e chi alle sue spalle pensava di arricchirsi con il terremoto. “E’ una persona straordinaria alla quale mando un pensiero di solidarietà e di affetto” ha detto Letta, una persona della quale gli abruzzesi hanno potuto “constatare la straordinaria professionalita”. Con una promessa da parte del Governo agli aquilani, contro quegli imprenditori “sciacalli”, che speravano di arricchirsi con il post-terremoto. “Nessuno di loro – ha rassicurato Letta – ha avuto nè avrà mai un euro di lavoro in questa città”. Intanto sono iniziati nel carcere romano di Regina Coeli gli interrogatori di garanzia di Angelo Balducci, Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, nell’ambito dell’inchiesta della procura fiorentina . E’ durato tre ore l’interrogatorio di garanzia dell’ingegner Balducci: il Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici ha rivendicato la legittimità del proprio operato, ammettendo una amicizia di lunga data con l’imprenditore Diego Anemone, ma sottolineando che questa non ha mai influito sulle sue decisioni pubbliche. Anemone, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere.