Battaglia fra baleniere giapponesi e navi ambientaliste in Antartico – Corriere della Sera

13 Febbraio 2010 0 Di ken sharo

Battaglia fra baleniere giapponesi e navi ambientaliste in Antartico – Corriere della Sera.

Ancora uno scontro fra le due «flotte». Questa volta sono stati gli ecoguerrieri ad avere la meglio

I PESCATORI NIPPONICI SI FINGONO RICERCATORI

Battaglia fra baleniere giapponesi
e navi ambientaliste in Antartico

Ancora uno scontro fra le due «flotte». Questa volta sono stati gli ecoguerrieri ad avere la meglio

WASHINGTON – Ancora una battaglia in Antartico tra le baleniere giapponesi e gli ambientalisti dell’associazione «Sea Shepherd». Questa volta sono stati gli ecoguerrieri ad avere la meglio: per la seconda settimana consecutiva i pescatori nipponici, camuffati da ricercatori, non sono riusciti ad uccidere neppure una balena. La «Bob Barker» e la «Steve Irwin», le due unità ambientaliste, hanno ingaggiato un duello feroce con ben sei navi giapponesi. I pescatori hanno cercato di speronare i rivali e hanno anche provato a distruggere l’elicottero a bordo della «Irwin». I «verdi» hanno tirato razzi di segnalazione, gettato in mare delle gomene nella speranza di imbrigliare i timoni, impiegato dei gommoni veloci per ostacolare i marinai. E in diverse occasioni i battelli dei due schieramenti hanno rischiato la collisione.

IL PRECEDENTE – Come si ricorderà, in gennaio una baleniera ha affondato deliberatamente la «Ady Gil», un velocissimo trimarano schierato dalla «Shepherd». Infuriati per le difficoltà incontrate, i giapponesi hanno accusato gli ecologisti di aver ferito tre marinai con il lancio di sostanze tossiche. Ma i dirigenti della «Shepherd» hanno sostenuto che gli attivisti hanno usato solo del burro rancido. Inoltre c’è un video interessante. Il breve filmato mostra tre guardie presenti su una baleniera che sparano spray al pepe contro gli eco-guerrieri ma lo fanno controvento. Risultato: hanno sofferto irritazione agli occhi. Gli ambientalisti hanno contestato le accuse nipponiche di aver messo in pericolo gli equipaggi e hanno sottolineato la sproporzione di forze. Da una parte due battelli «verdi», un piccolo elicottero, e un solo idrante. Dall’altra sei navi baleniere molto veloci, 12 idranti, raggi acustici assordanti, bombe stordenti, fucili al pepe e aerei da ricognizione. Una mini-armata quella di Tokio per poter massacrare impunemente i cetacei. Un’attività che i giapponesi vogliono far passare per ricerca scientifica. Oltre che crudeli anche bugiardi. Accusano gli ecologisti di pirateria ma sono loro i veri predoni del mare.

Guido Olimpio