Carceri aperte ai giornalisti – Firma l’appello per far entrare i giornalisti nelle carceri.
1 Febbraio 2010L’opinione pubblica ha diritto di conoscere quanto accade nei penitenziari italiani. Non esiste alcuna norma che vieti espressamente alla stampa di visitare gli istituti carcerari. Ma, negli ultimi anni, l’amministrazione penitenziaria ha ristretto sempre più le possibilità di accesso.
Il diritto all’informazione libera deve poter comprendere la visita dei luoghi di detenzione, nel rispetto della sicurezza pubblica. Al ministro della Giustizia, che denuncia l’emergenza carceri, segnaliamo che esiste anche “un’emergenza informazione”, per questo chiediamo di cambiare regole e prassi autorizzando l’accesso ai giornalisti nelle sezioni delle carceri al fine di raccontare la quotidianità della vita reclusa, non solo gli eventi tragici o eccezionali.
Primi firmatari:
Rita Levi Montalcini, Stefano Rodotà, Valerio Onida, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Rosaria Capacchione, Gian Antonio Stella
Troppi morti in carceri troppo affollati e disumani che fanno dimenticare che la pena serve a rieducare e non abbrutire. E molti dimenticano che nel carcere la stragrande maggioranza ci sta per reati lievi o in attesa di giudizio a causa di una giustizia,per loro sì,troppo lunga. Alla questione delle carceri vorrei che si affiancasse la questione reparti psichiatrici dove anche lì i morti non si contano come dimostra il caso MASTROGIOVANNI morto dopo 4 giorni di contenzione completa e continuata e senza alimentazione e dopo un TSO arbitrario.Anche qui serve la dovuta attenzione e un cambio radicale di norme per un salto di civiltà,assicurando l’accesso di una figura di garanzia permanente.