Facebook | BERLUSCONI chi è?: Se ne va Bertolaso dall’Abruzzo terremotato, ma i conti non tornano
3 Febbraio 2010Facebook | BERLUSCONI chi è?: Se ne va Bertolaso dall’Abruzzo terremotato, ma i conti non tornano.
di Davide Pelanda
Dal 1° febbraio “santo” Bertolaso, “patrono del terremoto aquilano” se ne va. Probabilmente, come appreso dal suo scopritore Silvio Berlusconi, andrà a guidare un ministero. Lui, l’uomo che da dieci mesi gestisce l’ “emergenza” e la costruzione di interi quartieri, lui il plenipotenziario (soprattutto grazie anche alla legge che istituisce la Protezione Civile S.p.A) che fa e disfa a suo piacimento perché pensa e dice che «in situazioni di emergenza il comando deve essere assunto da una sola persona. In emergenza la democrazia non esiste», e per questo è l’uomo che non deve chiedere mai, è stato promosso sul campo prendendo i galloni di non si sa quale dicastero romano.
Guido Bertolaso voleva esportare il “sistema Aquila” ad Haiti (con poteri assoluti conferitigli direttamene da Berlusconi per la gestione degli aiuti haitiani), con cittadini “deportati” in massa in hotel sulla costa contro la loro volontà, che ha creato campi-tenda con clown, giocolerie e karaoke al seguito, tutti protetti e ovattati, con coprifuoco alla sera, dove i giornalisti vengono scortati dalle forze dell’ordine per parlare con la gente; ma fortunatamente è stato fermato per tempo dalla signora Clinton e bollato come colui che parla a sproposito con le sue chiacchiere da bar.
Eppure il capo della Protezione Civile S.p.A è stato promosso per aver assicurato a Berlusconi ed al suo Governo nella “passerella” aquilana un enorme bacino di voti per i loro successi elettorali e del presidente della Regione Abruzzo.
Non solo, ma lo stesso Bertolaso dopo la magra figura internazionale haitiana, è volato immediatamente di nuovo a L’Aquila per annunciare che, entro il 6 aprile 2010, i frati minori avranno una nuova chiesa, un nuovo convento, una nuova mensa per i poveri ed una foresteria, il tutto finanziato con circa un milione e ottocento mila euro raccolti dal quotidiano locale “Il Centro”, assieme ai fondi raccolti dalla stessa Protezione Civile pari a un milione e mezzo di euro. Il tutto verrà realizzato da una ditta comasca scelta direttamente dal “superman de noantri” sempre Guido Bertolaso! Senza gare d’appalto pubblica.
Ora però Bertolaso non c’è più. Ed ha passato la palla al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Mentre il Comune de L’Aquila è allo sbando per ciò che concerne i servizi da fornire ai cittadini. Tanto da far dichiarare al sindaco Cialente il 20 gennaio scorso che: «La mancanza di fondi per la ripresa economica è il vero buco nero di questo terremoto. Non riusciamo a comprendere le ragioni per le quali L’Aquila non ha avuto neppure un centesimo dei fondi, già stanziati, per il rilancio delle attività produttive ormai al collasso.
Vogliamo almeno una quota parte dei fondi già stanziati, 300 milioni di euro in questa fase potrebbero bastare, perché è assolutamente necessario far partire il piano che abbiamo messo a punto. Sulla gestione dell’ emergenza non si può dire nulla, ma registriamo un fallimento totale per quel che riguarda le iniziative volte a sostenere la ripresa dell’economia. Una situazione che non è frutto di incapacità, bensì di una assoluta mancanza di interventi.
Rappresento il disagio e la sofferenza in cui si trovano moltissimi nostri concittadini rimasti senza lavoro. Tra loro c’è chi, pur avendo avuto un alloggio, ci chiede di poter rimanere ancora sotto il regime dell’autonoma sistemazione, perché solo così riesce almeno a sopravvivere.
La ristrutturazione delle abitazioni in fascia B e C (case con danni non strutturali) sta procedendo con troppa lentezza. A luglio i proprietari di tali case non potranno restare negli alberghi o in alloggi privati a spese dello Stato. Voglio ricordare a tutti che per alberghi e residence si stanno spendendo ancora circa 580 mila euro al giorno».
I DATI
Sfollati assistiti al 22 gennaio 2010/situazione con dati della Protezione Civile:
Alloggi in Autonoma Sistemazione = 30.636;
C.A.S.E = 12.059;
M.A.P. = 2.362;
In alberghi/caserme = 10.128;
In albergo fuori provincia = 6.195;
In affitto concordato = 2.241;
Dati del Comune de L’Aquila a metà gennaio circa: 2.200 sono gli aquilani nelle case in affitto concordato e pagato dalla Protezione Civile, 11.300 quelli entrati nell’acronimo C.A.S.E., 170 nei moduli provvisori, 9.400 gli ospiti in hotel della provincia, 30.636 non assistiti dalla Protezione Civile ma in autonoma sistemazione.
Intanto però i conti non tornano, come si può facilmente capire dai dati pubblicati in questa pagina, quelli della Protezione Civile e del Comune de L’Aquila. I numeri dati della popolazione aquilana sfollata e disgregata. E quindi, facendo la somma dei dati del primo ente citato, quello guidato da Bertolaso, e quello guidato dal sindaco, c’è una differenza di 9915 unità e sicuramente anche altri ancora che risultano invisibili, come dei fantasmi.
Chiamala se vuoi, efficienza!!