Facebook | Monica Capo: Greenpeace porta “residui nucleari” al Ministro dello Sviluppo Economico, Miguel Sebastian.
7 Febbraio 2010Madrid, Spagna.
Venticinque attivisti di Greenpeace, questa mattina, hanno portato dieci “bidoni di residui radioattivi di alta attività” al Ministro dell’Industria, Miguel Sebastian, per richiedere che annulli il suo antidemocratico processo di ricerca di uno spazio per costruire un cimitero nucleare centralizzato ed il suo centro di sperimentazione nucleare, con il quale hanno solo ottenuto un gran rifiuto sociale e la totale assenza di consenso territoriale e politico.
Gli attivisti portavano, inoltre, vari manifesti con lo slogan “Cimitero nucleare no”.
Questo processo, iniziato dal Ministero dello Sviluppo economico attraverso la pubblicazione nel BOE lo scorso 29 dicembre, di una risoluzione sollecitando i comuni candidati ad accogliere il cimitero nucleare e si è caratterizzato per l’assenza di meccanismi partecipativi e la mancanza d’informazione veritiera alla popolazione e ai comuni.
In questo senso, il processo può considerarsi illegale dato che viola chiaramente i principi giuridici contenuti nel Convegno sull’accesso all’informazione, la partecipazione del pubblico nella presa di decisioni e l’accesso alla giustizia in materia di medio ambiente, conosciuto come Convegno Aarthus.
Per questo motivo, Greenpeace ricorrerà ai tribunali per impugnare tale risoluzione.
Come i fatti hanno dimostrato, la strategia seguita dal Ministero di Miguel Sebastian consiste nel tentare i sindaci con denaro pubblico (dei fondi dell’Azienda Nazionale di Residui Radioattivi, ENRESA) per cercare di ottenere che i comuni si offrano come candidati per ospitare il cimitero nucleare, senza interessare neanche se si è tenuto conto dell’opinione dei vicini, quella dei paesi circondanti e della comunità autonoma.
“Il processo è stato un caos. ENRESA ha fomentato “ menzogne” nei paesi.
Abbiamo constatato che ENRESA ha spinto i sindaci di diversi comuni a che dapprima approvassero nella Plenaria la candidatura e che dopo, se volevano, informassero la popolazione della decisione presa.
Qualche sindaco,come quello di Villar del Pozo (Ciudad Real) ha presentato la candidatura senza neanche realizzare la plenaria corrispondente, secondo dichiarazioni di Carlos Bravo, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace.
Parallelamente, ENRESA e il Ministero dello Sviluppo economico hanno portato avanti un’intensa campagna di disinformazione con lo scopo di promuovere il cimitero nucleare (chiamato “DEPOSITO Temporale Centralizzato” – Almacén Temporal Centralizado- ATC), minimizzando i rischi,mentendo sulla ipotetica urgenza dello stesso e falsificando gli aspetti economici riguardanti il vero costo di mantenere in Francia i residui radioattivi procedenti dal processo del combustibile nucleare usato dalla centrale Vandellos-1 (chiusa nel 1990 dopo un incidente), inviati al paese vicini dal 1972 fino a metà degli anni 90.
Inoltre questi organismi hanno ovviato deliberatamente di informare sulla vera natura del denominato “DEPOSITO Tecnologico Associato” all’ATC, in realtà un’installazione sperimentale nucleare per investigare con tecniche di trasmutazione nucleare.
Il suo funzionamento implicherebbe dover che mettere in moto un reattore nucleare sperimentale , installazioni per re- processare e l’elaborazione di elementi combustibili nucleari per quel reattore, con i rischi di incidenti nucleari e fuoriuscite di radioattività inerenti al suo funzionamento, e la generazione di nuove scorie. Già nel 1971 si produsse una grave fuoriuscita di acqua altamente radioattiva nel reattore sperimentale JEN-1, nella vecchia Giunta di Energia Nucleare, oggi CIEMAT.
Nonostante tutti i suoi sforzi, il Ministero solo è riuscito a pubblicare una lista con 13 candidati, su 8112 comuni che esistono in Spagna.
In questa lista, pubblicata all’ultima ora mercoledì, si includevano ad un comune (Campo de San Pedro, Segovia) che ha presentato la sua candidatura fuori termine ( nonostante che giorni prima la Corporazione aveva emesso un comunicato dichiarando che non avrebbe presentato la sua candidatura).
Ha anche incluso il comune segoviano di Santiuste de San Juan Bautista, che lunedì 1 febbraio aveva festeggiato una Plenaria per ritirare la candidatura che aveva presentato venerdì 29 gennaio, come i mass media avevano comunicato.
Molti altri paesi, come Torrubia de Soria, non compiono chiaramente alcune delle basi degli stessi requisiti del Ministero.
Venticinque attivisti di Greenpeace, questa mattina, hanno portato dieci “bidoni di residui radioattivi di alta attività” al Ministro dell’Industria, Miguel Sebastian, per richiedere che annulli il suo antidemocratico processo di ricerca di uno spazio per costruire un cimitero nucleare centralizzato ed il suo centro di sperimentazione nucleare, con il quale hanno solo ottenuto un gran rifiuto sociale e la totale assenza di consenso territoriale e politico.
Gli attivisti portavano, inoltre, vari manifesti con lo slogan “Cimitero nucleare no”.
Questo processo, iniziato dal Ministero dello Sviluppo economico attraverso la pubblicazione nel BOE lo scorso 29 dicembre, di una risoluzione sollecitando i comuni candidati ad accogliere il cimitero nucleare e si è caratterizzato per l’assenza di meccanismi partecipativi e la mancanza d’informazione veritiera alla popolazione e ai comuni.
In questo senso, il processo può considerarsi illegale dato che viola chiaramente i principi giuridici contenuti nel Convegno sull’accesso all’informazione, la partecipazione del pubblico nella presa di decisioni e l’accesso alla giustizia in materia di medio ambiente, conosciuto come Convegno Aarthus.
Per questo motivo, Greenpeace ricorrerà ai tribunali per impugnare tale risoluzione.
Come i fatti hanno dimostrato, la strategia seguita dal Ministero di Miguel Sebastian consiste nel tentare i sindaci con denaro pubblico (dei fondi dell’Azienda Nazionale di Residui Radioattivi, ENRESA) per cercare di ottenere che i comuni si offrano come candidati per ospitare il cimitero nucleare, senza interessare neanche se si è tenuto conto dell’opinione dei vicini, quella dei paesi circondanti e della comunità autonoma.
“Il processo è stato un caos. ENRESA ha fomentato “ menzogne” nei paesi.
Abbiamo constatato che ENRESA ha spinto i sindaci di diversi comuni a che dapprima approvassero nella Plenaria la candidatura e che dopo, se volevano, informassero la popolazione della decisione presa.
Qualche sindaco,come quello di Villar del Pozo (Ciudad Real) ha presentato la candidatura senza neanche realizzare la plenaria corrispondente, secondo dichiarazioni di Carlos Bravo, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace.
Parallelamente, ENRESA e il Ministero dello Sviluppo economico hanno portato avanti un’intensa campagna di disinformazione con lo scopo di promuovere il cimitero nucleare (chiamato “DEPOSITO Temporale Centralizzato” – Almacén Temporal Centralizado- ATC), minimizzando i rischi,mentendo sulla ipotetica urgenza dello stesso e falsificando gli aspetti economici riguardanti il vero costo di mantenere in Francia i residui radioattivi procedenti dal processo del combustibile nucleare usato dalla centrale Vandellos-1 (chiusa nel 1990 dopo un incidente), inviati al paese vicini dal 1972 fino a metà degli anni 90.
Inoltre questi organismi hanno ovviato deliberatamente di informare sulla vera natura del denominato “DEPOSITO Tecnologico Associato” all’ATC, in realtà un’installazione sperimentale nucleare per investigare con tecniche di trasmutazione nucleare.
Il suo funzionamento implicherebbe dover che mettere in moto un reattore nucleare sperimentale , installazioni per re- processare e l’elaborazione di elementi combustibili nucleari per quel reattore, con i rischi di incidenti nucleari e fuoriuscite di radioattività inerenti al suo funzionamento, e la generazione di nuove scorie. Già nel 1971 si produsse una grave fuoriuscita di acqua altamente radioattiva nel reattore sperimentale JEN-1, nella vecchia Giunta di Energia Nucleare, oggi CIEMAT.
Nonostante tutti i suoi sforzi, il Ministero solo è riuscito a pubblicare una lista con 13 candidati, su 8112 comuni che esistono in Spagna.
In questa lista, pubblicata all’ultima ora mercoledì, si includevano ad un comune (Campo de San Pedro, Segovia) che ha presentato la sua candidatura fuori termine ( nonostante che giorni prima la Corporazione aveva emesso un comunicato dichiarando che non avrebbe presentato la sua candidatura).
Ha anche incluso il comune segoviano di Santiuste de San Juan Bautista, che lunedì 1 febbraio aveva festeggiato una Plenaria per ritirare la candidatura che aveva presentato venerdì 29 gennaio, come i mass media avevano comunicato.
Molti altri paesi, come Torrubia de Soria, non compiono chiaramente alcune delle basi degli stessi requisiti del Ministero.
Tradotto da LV VS