La rabbia che torna – Carlo Lucarelli – l’Unità.it
13 Febbraio 2010La rabbia che torna – Carlo Lucarelli – l’Unità.it.
Stanno succedendo tante cose in questo periodo e tutte così assurde (leggi pro/antimafia, scandali istituzionali, politica televisiva, solo per citarne qualcuna…) che alla voglia di dire qualcosa su tutto questo piccolo spazio settimanale sembra non bastare più. Ma dal momento che più spazio non signfica più cose intelligenti da dire e che il sentimento dominante rispetto a quelle cose è la rabbia, e la rabbia è come la fretta, una cattiva consigliera, preferisco aspettare che questa passi e nel frattempo le cose si mettano in fila in ordine di personale urgenza.
Intanto, quindi, non mi resta che dire qualche altra banalità, sempre in base alla considerazione che sono proprio le cose più semplici e apparentemente più naturali le prime ad essere dimenticate. Altrimenti le vedremo silenziosamente in opera nella prassi comune di tutti i giorni, e a me, ogni tanto e anche molto spesso, pare di non vederle.
Allora, la mia banalità – che si aggiunge a quelle già espresse a proposito delle primarie – è questa: quando si comincia a correre si corre per vincere. Per esempio, deciso un candidato alle regionali espresso con un metodo accettato da tutti, tutti lo sostengono e tutti lo spingono fino alla vittoria. Se questa non si raggiunge perché gli altri sono più forti o più veloci, va bene, peccato, così è la vita. Ma se si perde perché qualcuno non fa tutto quello che deve fare o peggio rema contro, allora non va bene per niente.
Completo con un’altra piccola banalità: la rabbia di militanti, simpatizzanti o anche solo votanti di fronte a una sconfitta in cui ci sia anche soltanto il sospetto che si perdano regioni per giochi interni di potere e di partito.
Ecco qua, è tornata. La rabbia, dico.