Lettera di Giorgio Santelli sulla manifestazione del 27 febbraio: anche lui è un osteggiatore?

17 Febbraio 2010 0 Di Giulia
Roma, 16 febbraio 2010

Cari amici del popolo viola,

come direttore di articolo 21 voglio fare con voi e con tutta la rete alcune considerazioni sulla manifestazione del 27 febbraio. All’interno della nostra associazione e insieme ad altri colleghi della rete che si è formata ad Acquasparta abbiamo fatto alcune valutazioni.

Per la manifestazione del 27 siamo in formidabile ritardo e abbiamo alcune paure. Se la manifestazione andrà male, se vi sarà scarsa partecipazione di società civile, rischiamo di disperdere tutte le energie positive che con il 5 dicembre e con le altre iniziative diffuse abbiamo accumulato nel frattempo. Un flop della manifestazione metterebbe in crisi tutto il lavoro che, voi per primi e poi noi, tutti insieme, stiamo realizzando.

Articolo 21 e la rete di associazioni vuole fare una proposta. Cambiamo data, spostiamo la manifestazione a domenica 21 marzo che è anche il primo giorno di primavera, una data simbolica importante che ci darà una Roma anche più aperta e climaticamente pronta ad ospitare quella società civile fatta di famiglie, lavoratori, precari, ricercatori, studenti. Il 21 marzo è anche a ridosso dell’ultima settimana di campagna elettorale per le regionali e dal palco della nostra piazza possiamo rimettere al centro dell’attenzione della politica i temi a noi tutti cari: il lavoro, la giustizia, il precariato, l’informazione, la cultura. Una manifestazione che potrebbe scegliere uno slogan che abbia il senso: “dopo l’inverno per la democrazia arriva la primavera. Vogliamo la stagione dei diritti!”.

Penso ad una serie di lettere alla politica che sarà – come dovrebbe essere sempre – in forte posizione di ascolto. E’ il popolo, il nostro popolo che chiederà alla politica una serie di impegni. Il valore mediatico di una iniziativa pensata in questo modo può certamente essere molto più alto di quello che, con grandi rischi, possiamo avere il 27 febbraio, tra poco più di 10 giorni.

Questa scelta ci permetterebbe di partire fin da subito con una, permettetemi il termine, nostra “campagna elettorale”, fatta sui temi, sulle questioni che tutti noi riteniamo fondamentali. E il 21 marzo noi tutti chiudiamo la nostra campagna, che è impostata su quei valori fondanti la Costituzione e che troppo spesso i partiti politici, chi più e chi meno, dimenticano.

Poi pensate alla data: 21/3 – Già i due articoli della Costituzione, il 21 e il 3 riempiono di contenuti la manifestazione, toccando i temi a tutti noi più cari.

Il 21 – Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Il 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Perché questa proposta? Proprio per il timore di uno scarso successo il 27, che ci metterebbe tutti in crisi. Dal Popolo Viola e dalla rete che aderì a quella manifestazione, ci si aspetta una manifestazione “più grande” di quella straordinaria del 5 dicembre. E noi vogliamo che questo accada. Se il 27 le cose non andranno bene il rischio è che noi tutti si venga archiviati come un evento meteorologico di breve durata. Possiamo affrontare questo rischio? Possiamo scommettere sul nostro stesso futuro?

Ci sono anche altre ragioni che ci spingono a immaginare una data diversa. I lavoratori della Cgil sono impegnati nei congressi fino alla metà del mese di marzo. Il loro apporto, territoriale, potrà essere minimo per il 27. Ma nella nostra rete ci sono anche loro che possono dare un contributo fondamentale per la buona riuscita della manifestazione del 21 marzo.

Poco più di dieci giorni di tempo per la comunicazione del 27 sono pochi. Ve lo dice chi fa comunicazione, Articolo 21. E se sosteniamo questa tesi… credeteci: il problema esiste.

La proposta, dunque, è questa. Lavoriamo tutti insieme per il 21 marzo. Fissiamo immediatamente un incontro in cui stiliamo tappe di comunicazione che ci avvicinano a quella data. Monitoriamo quel che accade uscendo quotidianamente con nostre agenzie che pongono all’attenzione della politica i temi che devono essere trattati in campagna elettorale. Stiliamo le proposte della società civile e il 21 chiuderemo questa sorta di nostra campagna elettorale. Quel giorno la politica verrà in piazza, da noi, per seguire le nostre conclusioni. Quel giorno chiederemo (altra iniziativa di comunicazione forte) che la politica scelga di sospendere la campagna elettorale per venire a Roma ad ascoltare quello che noi abbiamo da dire. Noi, i giovani, i precari, i lavoratori, i disoccupati, il mondo della cultura, quello dell’informazione, i temi della legalità (il 20 a Milano c’è la grande iniziativa di Libera per la giornata della memoria delle vittime della mafia). Insomma, il 21 marzo sia dedicato non ai soggetti della politica ma all’oggetto della politica, ai contenuti. Penso, pensiamo che sarebbe una grande manifestazione!

Aspetto le vostre considerazioni e penso che potreste far discutere alla rete questa nostra proposta.

Giorgio Santelli, direttore di Articolo 21 – Membro esecutivo nazionale associazione Articolo 21

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