Una nuova Tangentopoli? No, sempre la stessa ma trasformata – Luigi De Magistris – l’Unità.it
19 Febbraio 2010In queste ore c’è chi parla di nuova tangentopoli. Non è vero. Tangentopoli non è mai finita. Semplicemente la criminalità dei colletti bianchi, quella economico-finanziaria, il sistema corruttivo, ha modificato le tecniche del suo agire. Si è passati dalle valigette di Mario Chiesa, dai soldi nella spazzatura del giudice Curtò e dai lingotti d’oro nel materasso di Poggiolini, ai conti correnti all’estero nei paradisi fiscali, alle consulenze d’oro, al controllo sistematico della spesa pubblica, agli incarichi politici ed istituzionali, nonché di potere e prestigio, all’utilizzazione finale del corpo femminile quale prezzo del mercimonio. Un misto tra tangentopoli del terzo millennio ed il periodo della decadenza dell’impero romano. L’affarismo criminale che emerge dalle indagini della Procura di Firenze con riguardo alla Protezione Civile & C. attiene proprio alle modalità di gestione della spesa pubblica. Non sfugge che sia giusto, sul piano normativo, che in caso di calamità naturali come alluvioni, terremoti e disastri di varia natura si proceda con immediatezza; è corretto che si preveda la deroga all’applicazione delle normative sugli appalti (che danno più garanzie, ma non si abbinano alla necessità di un rapido intervento). Sta di fatto che per il sistema affaristico composto da politici, alti funzionari e prenditori di soldi pubblici, tutto questo – i disastri che i cittadini vivono sulla loro pelle – diventa una grande occasione per rubare. Non ci si limita a consumare affari sulle calamità , ma si ampliano le categorie dell’urgenza sulle quali innestare le procedure semplificate. Tutto è urgenza, dai grandi eventi, alle carceri, dalla giustizia, alla sicurezza.
È la svendita del Paese. Ecco che il «sistema Bertolaso», fatto di conflitti di interesse e gravi commistioni, al di là delle responsabilità penali individuali che spetta alla magistratura individuare nella sua autonomia, ha esteso ed ha preteso di estendere, ulteriormente, la normativa, con ordinanze in deroga di tipo amministrativo, ai grandi eventi. Il tutto con l’aggravante morale di farlo utilizzando gravissime calamità naturali che hanno provocato lutti e, quindi, con una popolazione che, pur di sperare, accetta ogni cosa.
Un’indecenza. Tutto diviene grande evento. Un po’ come l’abito su misura del legittimo impedimento che i sarti della maggioranza servile in Parlamento stanno costruendo su Berlusconi: se è impegnato in attività politica il processo si rinvia. Chi decide se Berlusconi svolge attività politica? Il Presidente del Consiglio. Così come Bertolaso ed il Governo decidono con ordinanza tutto quello che può essere fatto in deroga alla normativa vigente. Diventa, come è intuibile, attività politica anche la serata con escort e musica, così come urgenza diviene anche la pista ciclabile ai margini del G8 o la sagra della mortadella. Con la privatizzazione di tutto ciò che è rimasto di pubblico nel nostro Paese, dalla cultura alla difesa, dall’acqua alla sicurezza, dalla giustizia alla protezione civile, questo sistema si consoliderà ulteriormente tanto da dissanguare la stessa identità italica. Con la Protezione Civile SPA si aggravava ulteriormente la situazione in quanto sarebbero scomparsi i controlli della Corte dei Conti (quella Istituzione che oggi ci ricorda della corruzione sistemica imperante nel nostro Paese) ed alcuni reati non si potevano più contestare.
Illegittima ed immorale anche quella norma che prevede lo scudo dell’immunità per il Capo della Protezione Civile sancendosi che nessuna azione giudiziaria può essere avanzata contro di lui. Perché questa norma a pochi giorni dalle inchieste di Firenze? Quale legame avvince Bertolaso e Berlusconi? Perché Bertolaso affida le dimissioni a Berlusconi? Bertolaso sostiene di essere un servitore dello Stato. Ed allora si doveva dimettere e non affidare la decisione a chi è tutt’altro che un servitore dello Stato. Il sistema affaristico-corruttivo, nel quale la criminalità organizzata del terzo millennio si è inserita a pieno titolo ed ha consolidato la sua penetrazione nel cuore delle istituzioni, è anche quello che gestisce le immani risorse pubbliche provenienti pure dall’Unione Europea. Il sistema protezione civile è lo stesso degli uffici dei commissari per l’emergenza ambientale in Campania e Calabria che hanno gestito il ciclo dei rifiuti, depuratori, potabilizzazione delle acque e quant’altro.
via Una nuova Tangentopoli? No, sempre la stessa ma trasformata – Luigi De Magistris – l’Unità.it.