Alfano manda gli ispettori a Trani Berlusconi: “Un’inchiesta ridicola” – LASTAMPA.it

14 Marzo 2010 0 Di ken sharo

Alfano manda gli ispettori a Trani Berlusconi: “Un’inchiesta ridicola” – LASTAMPA.it.

Il premier: “Mi occupo di cose serie”.
La Procura: Minzolini non è indagato

ROMA
Un’ispezione ministeriale nella procura di Trani: il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, annuncia la sua decisione dopo le rivelazioni sull’indagine nella quale il premier, Silvio Berlusconi, sarebbe indagato assieme al componente dell’Agcom Giancarlo Innocenzi. «Inizieremo lunedì», ha detto il capo degli ispettori Arcibaldo Miller.

Il reato ipotizzato nei confronti del capo del governo sarebbe la concussione per le presunte pressioni esercitate per far chiudere Annozero. Più soft sarebbe invece la posizione di Innocenzi. Nei suoi confronti – secondo notizie non confermate ufficialmente – il pm Michele Ruggiero avrebbe inizialmente ipotizzato il favoreggiamento personale per la presunta reticenza dimostrata dal componente dell’Agcom nell’interrogatorio cui fu sottoposto a Trani il 17 dicembre scorso. A Innocenzi il pm chiese esplicitamente se avesse mai subito pressioni per “addomesticare” o “spegnere” programmi televisivi scomodi.

Il teste escluse a verbale ogni forma di pressing, senza sapere che le sue conversazioni telefoniche erano state registrate dalla guardia di finanza di Bari. Da qui la presunta iscrizione nel registro degli indagati prima per favoreggiamento, poi per concorso in concussione assieme a Berlusconi. Ma se sull’esistenza dell’indagine a carico del premier e di Innocenzi manca solo l’ufficialità, fonti giudiziarie tranesi escludono che sia iscritto nel registro degli indagati il nome del direttore del Tg1, Augusto Minzolini. Sulla “vicenda Minzolini” le fonti parlano esplicitamente di una «fantasiosa ricostruzione giornalistica». Non è neppure vero, almeno fino ad oggi, che la procura abbia chiesto al gip di adottare misure interdittive nei confronti degli indagati. In procura si vocifera che il pm Ruggiero fosse in procinto di inviare al gip richieste di interdizioni dopo aver ricevuto il 5 marzo scorso dalla Guardia di finanza i verbali di trascrizioni di tutte le intercettazioni telefoniche.

Dopo le rivelazioni pubblicate venerdì da Il Fatto non si sa se il pm e il procuratore abbiano ancora intenzione di inviare al giudice le richieste cautelari. «L’inchiesta di Trani – si lamenta Alfano – evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all’università l’esame di procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d’ufficio». Problema, quello della competenza, che il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, si è posto nelle riunioni avute con il pm inquirente, Michele Ruggiero, e con il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Durante gli incontri i tre hanno concordato che, allo stato degli atti, la competenza è della procura di Trani, anche se in futuro non si esclude l’invio degli atti ai pm romani. «Oggi stesso – ha detto il Guardasigilli da Agrigento – invierò gli ispettori a Trani per andare a verificare cosa è successo. Ovviamente senza interferire nell’indagine, potere che non mi compete, ma solo per capire come possano verificarsi queste gravi patologie».

Assai più dura la reazione del premier Berlusconi: «Certa magistratura sta gettando fango su di noi dettando tempi e temi della campagna elettorale». E ha liquidato la questione dicendo: «Io mi occupo di cose serie e non di questioni ridicole e grottesche come questa». Il presidente del Senato Schifani non commenta invece l’inchiesta di Trani ma rilancia la necessità di una accelerazione del ddl sulle intercettazioni. «Non entro nel merito di questa vicenda – dice, parlando a margine di una iniziativa sulla mafia – ma ritengo comunque che il ddl che giace in Senato ormai da un anno sia maturo perché possa essere affrontato serenamente sia in Commissione che in Aula». «L’estate scorsa – ricorda Schifani – fui io a dire addirittura di rinviare questo testo perché si potesse trovare una composizione tra maggioranza e opposizione, cosa che continuo ad auspicare