Appalti, arrestati Piscicelli e Cerruti
5 Marzo 2010L’imprenditore e l’avvocato nei guai
per la scuola marescialli di Firenze
Resta libero l’ex presidente Btp Fusi.
FIRENZE
Concorso in corruzione continuata e aggravata: è l’accusa che ha portato alle nuove quattro misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sui grandi eventi, con riferimento in particolare all’appalto per la scuola marescialli dei carabinieri a Firenze. Nella nuova ordinanza del gip di Firenze si descrivono le attività di Angelo Balducci e Fabio De Santis per pilotare alcuni appalti e le «utilità » – promesse di tangenti e favori – che, in cambio avrebbero ricevuto da alcuni imprenditori. Il gip di Firenze ha invece respinto la richiesta di misura cautelare in carcere per l’imprenditore Riccardo Fusi, ex presidente della Btp. Sulla vicenda della scuola la procura fiorentina aveva presentato una richiesta di custodia cautelare parallelamente a quella che lo scorso 10 febbraio ha portato in carcere Fabio Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, ma poi “rimasta indietro” causa l’accelerata subita dalle indagini sugli appalti per il G8 e i Mondiali di Nuoto.
Tante le pagine delle intercettazioni depositate relative alla scuola marescialli. Già nelle settimane scorse era emerso che l’inchiesta scuola coinvolge Riccardo Fusi – presidente poi dimessosi della Btp, che nel 2001 vinse l’appalto, perdendolo poi nel 2006 in seguito a un contenzioso sull’indice di sismicità -, Piscicelli, Balducci e De Santis. Indagato per corruzione anche il coordinatore del Pdl Denis Verdini, amico di vecchia data di Fusi, per il ruolo che avrebbe avuto nella nomina di De Santis a provveditore per le opere pubbliche della Toscana, incarico che per l’accusa sarebbe stato funzionale per aiutare la Btp a ritornare a lavorare nel cantiere della scuola.
Per l’accusa è grazie a Piscicelli, che in cambio avrebbe chiesto soldi e la partecipazione con Btp in Ati per appalti, che Fusi (siamo a cavallo del 2007-2008) entra in contatto con Balducci e De Santis. Obiettivo, per l’accusa, favorire la Btp negli appalti, e, questa la «pressante» richiesta di Fusi, tornare in possesso del cantiere-scuola. I contatti andranno avanti nei mesi successivi e ad entrare in gioco è anche l’avvocato Guido Cerruti, vicino a De Santis, che diventa poi a primavera scorsa il legale di Fusi per la partita della scuola. Il nome di Cerruti compare anche in intercettazioni relative ai lavori per i Nuovi Uffizi. Proprio ieri Cerruti era stato interrogato in procura a Firenze insieme alla suo collaboratrice di studio Raffaella Di Tarsia Belmonte. Anche Piscicelli nei giorni scorsi si era presentato in procura per essere sentito dai magistrati titolari dell’inchiesta. «Non posso aggiungere dettagli – ha detto – ancora non ho letto l’ordinanza», questo il commento del legale di Carducci, avvocato Vincenzo Dresda. Il legale di Piscicelli Marcello Melandri si è limitato a dire di essere stato contattato dal proprio assistito per accompagnarlo nella caserma a Roma dei carabinieri per una notifica.
Nell’ordinanza (lunga complessivamente 347 pagine) si dice che i «pubblici ufficiali» Angelo Balducci e Fabio De Santis «si impegnavano» e ad affidare a «impresa riferibile» a Riccardo Fusi, ex presidente della Btp, al suo vice alla Btp Roberto Bartolomei e all’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, appalti nell’ambito dei 150 anni dell’Unità d’Italia e del G8 alla Maddalena, e «a far ottenere alla Btp l’appalto» per la scuola marescialli dei carabinieri (gara vinta dalla Btp poi però estromessa). In cambio, quale «retribuzione» Balducci e De Santis «accettavano, previa intermediazione di De Vito Piscicelli» che li metteva in contatto con Fusi e Bartolomei, «la promessa di quest’ultimi della corresponsione di una somma di denaro (contrattata da De Vito Piscicelli con Fusi)».
A De Santis, con riferimento alla scuola marescialli, si contesta inoltre, «l’utilità» consistita nella sua nomina a provveditore per le opere pubbliche della Toscana, «essendosi Fusi e Balducci adoperati per far conseguire a De Santis» la nomina «a tal fine avvalendosi dell’on.Verdini» che, su loro sollecitazione, «agendo nell’ambito del suo ruolo politico-istituzionale, si attivava presso gli organi competenti per la nomina»Balducci e De Santis, sempre per la loro attività in merito al cantiere-scuola – è scritto nell’ordinanza – «ricevevano l’utilità economica costituita dal conferimento, da parte della Btp, di un incarico di consulenza legale» all’avvocato romano Guido Cerruti, «che concordava con Fusi la corresponsione di una somma di denaro pari al 2% sull’importo incassato qualora fosse stato riconosciuto un risarcimento economico in favore della Btp ovvero di una somma di denaro pari all’0,8% dell’importo dell’appalto (valore circa 250 mln di euro)» se i lavori «fossero stati riaffidati» all’impresa. Cerruti accettava l’incarico «conferitogli da Fusi su indicazione di Balducci e De Santis »i quali, anzichè tutelare gli interessi« della pubblica amministrazione nella controversia» tra Btp e ministero delle Infrastrutture per la scuola «concordavano con Fusi e lo stesso Cerruti, le strategie da adottare con la controparte, a tal fine adoperandosi per assumere ruoli di pubblica amministrazione attiva, che consentivano a Balducci e De Santis, con l’aiuto di Cerruti, di assumere iniziative volte a far ottenere alla Btp l’affidamento dell’appalto». Ancora per De Santis si parla di un orologio di marca, valore alcune migliaia di euro, ricevuto da Fusi e Piscicelli.
La Stampa.it – 05.03.2010 –