Crocifisso, la Corte di Strasburgo accoglie il ricorso dell’Italia – Il Messaggero
3 Marzo 2010Crocifisso, la Corte di Strasburgo accoglie il ricorso dell’Italia – Il Messaggero.
ROMA (2 marzo) – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso presentato dall’Italia contro la sentenza che il 3 novembre scorso aveva sostanzialmente bocciato la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Il caso sarà quindi esaminato dalla Grande Camera nei prossimi mesi.
Il panel di cinque giudici della Corte incaricato di esaminare il ricorso presentato dalle autorità italiane lo scorso 29 gennaio ha quindi ritenuto che vi siano elementi sufficienti per riaprire il caso e sottoporlo alla Grande Camera. La Convenzione per i diritti dell’uomo prevede la possibilità di accogliere un ricorso contro una sentenza della Corte quando la questione oggetto del ricorso «solleva gravi problemi di interpretazione o di applicazione» della Convenzione o dei suoi protocolli, o comunque rappresenta una «importante questione di carattere generale». Prima di arrivare ad un nuovo pronunciamento da parte della Grande Camera sul caso del crocifisso dovranno passare probabilmente alcuni mesi, durante i quali il collegio di diciassette giudici sentirà nuovamente le parti in udienza pubblica.
Bagnasco: «Un atto di buon senso da tutti auspicato perché rispetta quello che è la tradizione viva del nostro Paese» e perché «riconosce un dato storico oggettivo secondo cui alla radice della cultura e della storia europea c’è il Vangelo che è riassunto in Gesù Crocifisso», dice l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Bagnasco ha poi parlato dell’importanza della presenza dei crocifissi nelle classi: «L’importanza dei segni fa parte dell’antropologia perché l’uomo è anima e corpo, non puro spirito o un’idea astratta e quindi, attraverso la corporeità, tutti noi esprimiamo i nostri sentimenti ed i nostri valori che sono nel cuore e che resterebbero invisibili, se non comunicati, se non fossero espressi attraverso dei segni visibili. Il crocifisso esprime il centro della nostra fede cristiana e la sintesi dei valori che hanno ispirato la cultura di libertà, di rispetto della persona e della dignità dell’uomo che sta alla base dell’occidente».
Frattini soddisfatto. «Vivo compiacimento» è stato espresso dal ministro degli Esteri, Franco Frattini: «E’ con soddisfazione – ha detto – che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l’Italia aveva presentato alla Corte».
Gelmini: riaffermata l’identità dell’Italia. Soddisfatta anche Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione. «E’ un grande successo dell’Italia – ha dichiarato – nel riaffermare il rispetto delle tradizioni cristiane e l’identità culturale del Paese, ma è anche un contributo all’integrazione che non va intesa come un appiattimento e una rinuncia alla storia e alle tradizioni italiane».
Castelli: in Europa c’è ancora buon senso. «Fortunatamente in Europa c’è ancora chi ha un po’ di buonsenso e un po’ di coscienza per non rinnegare chi siamo e da dove veniamo» ha commentato il viceministro Roberto Castelli.
Farinone (Pd): pronunciamento positivo. «Un pronunciamento positivo – dice il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della commissione Affari europei – che tiene conto della sensibilità di una parte consistente degli europei. Non è negando il nostro passato che possiamo guardare al futuro di questo continente».