Facebook | Contro l’informazione manipolata: Cicchitto al telefono: «Il capo è nero, se sabato non gli portiamo in piazza un milione di persone andiamo tutti a casa»
19 Marzo 2010Roma, ore 15,35 di martedì 16 marzo. Una giornata quasi primaverile, ma ancora fresca: e Fabrizio Cicchitto – capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera – cammina tranquillo, da solo, nei pressi di Montecitorio, avvolto nel suo impermeabile beige. Ha appena imboccato via Aquiro, lasciandosi alle spalle piazza Capranica. A un certo punto estrae dalla tasca un piccolo palmare e comincia a conversare a voce alta, confuso tra i turisti e i passanti. Non si capisce con chi stia parlando, ma chi sia l’oggetto della conversazione è invece piuttosto chiaro: «E come vuoi che stia? E’ nero, ma lucidissimo», dice il dirigente di lungo corso berlusconiano.
E poi: «Però adesso diamoci da fare, perché se sabato non gli portiamo in piazza un milione di persone andiamo tutti a casa».
Qualcuno si volta, lo guarda, lo riconosce. E Cicchitto, preoccupato, continua a passeggiare abbassando il tono della voce.