Il processo Mediaset “congelato” per almeno sei mesi

11 Marzo 2010 0 Di luna_rossa
Sul caso Mills si aspetta la Cassazione
PAOLO COLONNELLO
MILANO
E adesso tutto dipende dalla voglia che il Presidente del Consiglio avrà di trascinare ancora per qualche tempo due processi «esausti» come quello per la corruzione in atti giudiziari di David Mills e per la frode fiscale dei presunti fondi neri Mediaset sui diritti televisivi. Perché, come ricordava l’avvocato Niccolò Ghedini, «far valere il legittimo impedimento non è un obbligo, dipende dalle circostanze». Dunque, in linea teorica, i legali del Cavaliere potrebbero anche decidere di non ricorrere alla nuova legge e lasciare che i dibattimenti proseguano.

Ma basta la cronaca dello scontro avvenuto la volta scorsa nell’aula del processo tra il giudice D’Avossa e lo stesso Ghedini con reciproche accuse di «slealtà istituzionali», per capire che il prossimo 12 aprile – prima data utile individuata per la ripresa delle udienze – il processo Mediaset verrà mandato nel «freezer» delle sospensioni per almeno 6 mesi, con possibilità di replica fino a un anno e mezzo. Gli avvocati infatti hanno già annunciato che per quel giorno Berlusconi dovrebbe essere impegnato in un viaggio negli Usa e se non sarà questo, sarà un qualsiasi altro impegno parlamentare, visto che la nuova legge concede ampie discrezionalità.

Poi bisogna vedere se il rinvio verrà circoscritto a una sola udienza oppure si deciderà di sfruttare l’intero periodo concesso, con relativa sospensione della prescrizione. La nuova legge prevede entrambe le possibilità: al comma 4 dell’articolo 1 è scritto che «quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti, il giudice, su richiesta di parte, rinvia il processo ad altra udienza». Mentre nel comma 5 aggiunge: «Ove gli uffici di appartenenza attestino che l’impedimento è continuativo in relazione alle funzioni svolte, il giudice rinvia l’udienza al periodo indicato». Il boccino dei processi insomma è ormai completamente in mano a Berlusconi e ai suoi legali che grazie alle nuove norme possono risolvere con un atto di forza gli eventuali conflitti istituzionali che possano sorgere nelle aule dei tribunali qualora vi sieda (virtualmente, s’intende) da imputato Silvio Berlusconi o qualcuno dei suoi ministri. Fatte salvo le inevitabili eccezioni di costituzionalità già annunciate dai pm nell’incontro-scontro di settimana scorsa a porte chiuse con i legali.

Diverso è il caso del processo per la corruzione di Mills, appena incardinato e sul quale pende la motivazione della Cassazione che ha mandato prescritto il legale inglese condannandolo però al risarcimento di 250 mila euro e ha ribadito la rubricazione del reato di corruzione in atti giudiziari. Per poter dire qualcosa di definitivo bisognerà vedere quale data i giudici di Cassazione hanno scelto per fissare il «momento consumativo del reato»: 1999 o 1998? Quell’anno di differenza permetterebbe di dichiarare prescritto anche il processo di Berlusconi e per giunta senza alcuna possibilità per il tribunale di entrare nel merito. In caso diverso rimarrebbero invece ancora 11 mesi prima dell’estinzione definitiva del dibattimento. E dunque, alla prossima udienza del 26 marzo, fare ricorso alla nuova legge dipenderà probabilmente dai tempi di deposito della motivazione.

La Stampa.it  – 11.03.2010