Le conseguenze delle liste
11 Marzo 2010
Ora vedete un po’ cosa sono riusciti a combinare. Si trattava per una volta (accade solo ogni tanto e non tutti gli anni) di stare lontani dai comizi in cui di solito spronano gli italiani a compiere per bene il loro dovere, di stare lontani dalle telecamere in cui calcolano su spalle altrui il pil, la produttività, gli oneri sociali, il sistema pensionistico, i tagli all’economia, le ore di cassa integrazione, le tariffe dei servizi pubblici, e per quel paio di mattinate necessarie a sbrigare questa benedetta incombenza, stare zitti, armarsi di pazienza e fare la fila.
Quando mai. Una dozzina di tribunali – da quel fatidico 28 febbraio lavorativo – sono spazzati da questa raffica di disastri a catena: litigi, contenziosi, diffide, ricorsi, minacce, querele. Batterie di avvocati sono stati mobilitati. Batterie di cronisti sono scesi in campo. A breve lo faranno le piazze. Stai a vedere che per un giorno del loro lavoro tremerà pure la democrazia.