Liste escluse, il Pdl scende in piazza Napolitano irritato: “Che pasticcio” – LASTAMPA.it
4 Marzo 2010Liste escluse, il Pdl scende in piazza Napolitano irritato: “Che pasticcio” – LASTAMPA.it.
Berlusconi: impensabile assenza Pdl.
E ora rispunta l’ipotesi di una leggina
Roberto Formigoni fuori dalla corsa delle Regionali in Lombardia, la lista del Pdl della provincia di Roma fuori nella corsa per Renata Polverini: infuria la polemica sulle decisioni delle corti d’Appello di Milano e Roma con la maggioranza che si prepara al ricorso al Tar e promette domani «una prova di forza» in piazza. «Un pasticcio», è il termine usato, non senza irritazione, da Capo dello Stato Napolitano che ne ha parlato in forma privata dopo il suo incontro con i vertici del Consiglio Europeo.
Qualcuno, come il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, suggerisce una soluzione politica al caos elettorale. Ma la cosa sembra poco praticabile vista la contrarietà dell’opposizione e l’impossibilità, annunciata ieri dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di fare un decreto. «Io sto benissimo e qui nessuno ha intenzione di mollare», dice Polverini dal palco di Piazza Farnese dove prosegue la maratona oratoria del Pdl. «In risposta a quanti hanno scambiato una maratona oratoria per una manifestazione di popolo rispondiamo che se vogliono la prova di forza dalla piazza domani alle 17 in piazza Farnese gliela daremo. Saremo tantissimi», compreso, promettono, Silvio Berlusconi.
Chiuso a Palazzo Grazioli da quasi sessanta ore, il premier ha seguito la difficile giornata del Pdl dai lanci d’agenzia che raccontano della complessa partita delle liste. Il Cavaliere sarà in piazza domani al fianco della Polverini. Non è pensabile che si impedisca a 14 milioni di persone di votare, è un fatto di democrazia, è stato il suo ragionamento, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine. Berlusconi considera difficile raggiungere un’intesa politica con il Pd per superare lo stallo, lo ha detto anche oggi ai suoi interlocutori: sarebbe la cosa più logica, in una gara si compete almeno in due. Ma, avrebbe aggiunto, visto lo stato in cui versano i democratici questa ipotesi risulta difficilmente praticabile.
Arrabbiato per le leggerezze che hanno portato all’esclusione delle liste, Berlusconi lo è ancora. Ma quei cavilli non possono fermare il processo democratico, è il suo convincimento. Certo, almeno fino alle decisioni dei giudici di questo pomeriggio il Cavaliere non si sarebbe spinto a descrivere quanto accaduto come un complotto, parlando solo di «coincidenze». Ora però si avvicina il suo ritorno in piazza e lì i toni, c’è da scommetterci, saranno diversi. Formigoni intanto si dice «convinto» di vincere il ricorso che presenterà domani al Tar contro l’esclusione della sua lista ma intanto chiede una verifica «su tutte le liste» in corsa per le Regionali in Lombardia. Tuttavia, in attesa che la giustizia amministrativa faccia il suo corso e che la corte d’appello di Roma si pronunci sul ricorso presentato in seguito all’esclusione del listino della Polverini, nel governo c’è chi inizia a pensare a una soluzione politica.
«È urgente trovare una soluzione che preservi l’espressione del voto di tutti gli elettori e quindi la democrazia. Auspico che anche il centrosinistra condivida questa impostazione e che voglia concorrere ad una soluzione condivisa», dice Matteoli. Ma il centrosinistra non sembra essere disponibile. Dice il segretario del Pd, Pieluigi Bersani: «Ci sono sedi istituzionali che devono giudicare, aspettiamo serenamente che finiscano queste pratiche. Non cerchiamo avvenimenti che possano turbare la fisiologia delle elezioni ma ci sono regole uguali per tutti a cui tutti devono richiamarsi».