l’Unità.it-La Panda non salva Pomigliano. Fiat, pronti altri mille esuberi
24 Marzo 2010l’Unità.it.
La Panda non salva Pomigliano. Fiat, pronti altri mille esuberi
di Roberto Rossi e Giuseppe Vespotutti gli articoli dell’autore
La nuova Panda non salverà Pomigliano. Non tutto lo stabilimento Fiat almeno. L’arrivo dell’utilitaria sulle linee di produzione del sito partenopeo, previsto per l’autunno del 2011, potrebbe non bastare a tenere occupati tutti i 5.160 operai della casa torinese. Secondo indiscrezioni raccolte da l’Unità ne potrebbero restare fuori quasi mille: cinquecento tra i dipendenti diretti della fabbrica e altri 400 tra quelli delle aziende collegate.
Risolte – almeno per Fiat – le partite sulla chiusura della Cnh di Imola, di Termini Imerese e dell’Alfa Romeo di Arese, Milano, ecco quindi la prossima patata bollente. Se ne comincerà a parlare oggi a Roma, all’incontro informale tra i rappresentanti del Lingotto e i sindacati Fiom, Fim, Uilm e Fismic, che serve a preparare il terreno per il tavolo del 21 aprile. In quell’occasione insieme al ministro Scajola si riaprirà il dossier di Termini Imerese e probabilmente anche quello di Pomigliano.
Giambattista Vico
Ma in attesa di sapere quale delle 15 o 16 manifestazioni di interesse arrivate al ministro dello Sviluppo economico verranno ritenute concrete per il sito siciliano, sarà il Giambattista Vico a far discutere. Anche perché già da tempo lo stabilimento napoletano non se la passa bene. Dal novembre 2009 la cassa integrazione ordinaria è stata trasformata in straordinaria: i cinquemila operai campani lavorano due o tre giorni al mese, quando va bene quattro. Per loro la Fiat si è impegnata ad anticipare l’indennità di cassa, garante quindi subito il sostegno al reddito. Un po’ più impegnati sono invece gli operai addetti allo stampaggio, circa duecento persone che lavorano anche per i siti di Melfi e Cassino. Sono impiegati per circa 15 giorni al mese.
Questi carichi di lavoro super leggeri dovrebbero continuare fino a novembre di quest’anno. Poi? L’arrivo della nuova Panda è previsto per febbraio marzo 2012, già in autunno del 2011 potrebbero arrivare le pre-serie, cioè il lancio del nuovo prodotto. Ce ne vorrebbero almeno trecentomila l’anno di nuove Panda per tenere occupati quasi tutti i dipendenti della fabbrica, che nel 2009 hanno costruito trentamila «159» e diciassettemila «147». E che da quest’anno hanno perso la «147».
Chiaro che con questi volumi non si va lontano. E chiaro che per Fiat non ha nessun senso riconfermare i contratti a tempo determinato in scadenza e già scaduti (rispettivamente 52 e 36).
Al tavolo della Campania dell’auto si dovrà parlare anche dello stabilimento Fma di Pratola Serra, Avellino, dove si producono motori. Anche qui, senza l’arrivo di nuovi motori la situazione può diventare drammatica: i circa duemila operai sarebbero in grado di produrne cinque o seicentomila ma quest’anno si sono dovuti fermare a poco più di centomila. Troppo pochi anche in questo caso.
La testa in italia
Intanto, mentre tiene banco il tormentone sullo spin-off dell’auto (la separazione dal resto del gruppo del comparto automobili e magari la quotazione insieme al marchio americano) il Lingotto ha annunciato il lancio della 500 elettrica negli Usa, prodotta negli stabilimenti Chrysler. «La nostra testa è in Italia e resterà in Italia», ha ripetuto ieri Alfredo Altavilla, vice presidente di Fiat, amministratore delegato della divisione Motori (Powertrain) e consigliere di Chrysler. Ma i sindacati pensano già, almeno la Uilm, ad internazionalizzare i tavoli. Così ieri Rocco Palombella, leader dei metalmeccanici Uil, al termine del coordinamento del settore auto della Uilm nazionale: «Fiat rappresenta un unico gruppo a livello multinazionale ed ogni vertenza con l’azienda, da questo momento in poi, dovrà riguardare l’insieme, anziché ogni singolo sito. Questa azione sindacale deve essere concretizzata a tavoli nazionali, ma è bene che ciò avvenga anche su un piano sovranazionale»
Cari ragazzi,
ho 62 anni e sono partito facendo la gavetta come era possibile fare una volta e sono arrivato ad essere dirigente prima, titolare d’azienda poi…e adesso faccio il consulente co.co.pro….
Mi hanno allungato di 5 anni il periodo di lavoro “forzato” perchè avendo oltre 35 anni di contributi, ma su tre diverse casse….adesso o nè ho 40 di contributi o 65 anni di età.
Insomma si tengono i vecchi al lavoro…e i giovani anche laureati a spasso. UNA DEMENZIALITA’ POLITICO-SOCIALE.
Mi dispiace non poterVi dare speranze positive…ma dovete sapere che l’Italia ormai è deiventata un ceontenitore obsoleto, non più competitivo a livello mondiale ed indebitato assurdamente.
Il DEFAULT non è lontano ed è possibile, speriamo di no.
Il adesso lavoro nel settore AUTOMOTIVE e già 10 anni or sono dicevo che la FIAT era “virtualmente era già fallita”.
Oggi la previsione stà per concretizzarsi.
Le responsabilità sono molteplici e di tutti, nessuno escluso.
persino il sindacato ha gravi responsabilità nel non aver tenuto conto per interessi di bottega a cosa stava succedendo nel mondo.
Un operaio cinese costa al massimo € 100 mensili…un decimo dei nostri operai….i materiali cinesi, pelle,plastica,acciaio,vetri etc..etc.. costano da un terzo ad un quinto e più rispetto ai costi di produzione italiani, ma anche europei……l’aver fatto entrare nel WTO la Cina e non aver previsto l’applicazione di dazi all’importazione..stà deindustrializzando il paese. e come mai lo stato..i governi…non hanno mai fatto nulla per fermare la delocalizzazione delle aziende??….porcherie politiche…….sia di sinistra che di destra che di centro. tutti !!
Fare delle battaglie adesso è tardivo…bisognava farle prima e lottare più che per i salari per la ricerca,l’innivazione,la riconversione professionale continua degli operai specializzati etc…
NON E’ STATO FATTO QUASI NULLA.
Allora mi vengono in mente le frasi che dicenvo ancora 10 anni or sono: 1) Un paese che non riesce a dare lavoro ai propri giovani laureati è un paese finito !
2) Un paese che non riesce a fare riforme anche costituzionali ed in particolare a rendere attuata la costituzione non è più un paese meritevole di un futuro !
3) Un paese pieno di caste e castine…che vogliono mantenere uno status quo pro domo loro…è un paese destinato al fallimento economico,sociale ipotecando il proprio futuro seriamente.
4) Un paese che dopo oltre 60 anni dalla fondazione della Repubblica è ancora qui a “lottare” contro la Mafia,camorra,andrengheta, delinquenza etc… non è più un paese democratico ma colluso e basta !!
5) Siamo tra i paesi più indebitati al mondo e questo peserà sul presente e sul futuro.
6) Abbiamo la giustizia italiana al 160° posto nel mondo e chi ci lavora dentro non dà segnali di cambiamento di mentalità e di proposte concrete e fattibili per il suo miglioramento.
7) Abbiamo il sud italia che invece di farlo prosperare sulle sue potenzialità: TURISMO,AGRICOLTURA,PESCA,CULTURA,MUSEI etc.etc..
creando grandi centri di logistica frigorifera e raccordi ferroviari e marittimi allo scopo si stà continuamente scontrando con insediamenti industriali che cozzano contro la mentalità dell’uomo del sud che ama VIVERE E LAVORARE all’aperto sotto il sole…. e no chiuso in fabbrica a soffrire e languire…
8) Il NORD che stà per essere trascinato nel DEFAULT e che cerca di salvarsi in ogni modo possibile….perchè solo salvandosi potrà un domani aiutare il Sud…..invece……?
9) La sanità si stà sempre più indebitando e non elenco il quaderno delle doglianze altrimenti mi date del razzista e non lo voglio.
10) I giovani, le famiglie giovani e le non famiglie non trovano la forza di sposarsi, fare figli, credere nel futuro perchè da sempre lasciati abbandonati dalle istituzione , dai politici etc.. andate a vedere in Francia, tanto per fare un esempio cosa fornisce lo stato alle famiglie, ai figli etc..etc..
MI FERMO QUI… POTREI CONTINUARE ANCORA…
Adesso capite perchè, specie qui nel VENETO c’è voglia di indipendenza, secessione, autonomia,libertà ?!?!?
Perchè nessuno capisce che bisogna cominciare da una regione e poi via via le altre a “scollarle” dal paese e renderle autogestibili con iva al 10%, tasse max 25-30%, poco burocrazia e via dicendo…sono sicuro che a poco a poco si potrebbe risollevare tutta l’Italia anche se saremo divisi economicamente e politicamente, ma solo geograficamente uniti e poi federati all’Europa. Senza questa soluzione andremo allegramente verso il DEFAULT.. non è questione di se ma di quando !!!
W SAN MARCO SEMPRE
M LE CASTE
M I POLITICI INETTI
W IL POPOLO LIBERO
M I PARITTI SE DIVENTANO DESPOTI DELLA DEMOCRAZIA
W LA DEMOCRAZIA DIRETTA DEL POPOLO
p.s. il futuro è dei giovani…lottate per esso democraticamente ma fortemente e soprattutto facendo capire a tutti coloro che ci hanno governato e che ci governano oggi come ieri….che NON abbiamo mai loro dato UNA DELEGA o il diritto di rubarci il nostro futuro e la nostra vita.
Ultimo consiglio a tutti…ragionate con la vostra testa e non fateVi mai influenzare da nessuno…e cercate il bene comune e non quello particolare e rispettati sempre tutto e tutti..solo così avrete successo…contrariamente non otterrete nulla.
anche se io non sono leghista anzi direi proprio all’opposto il tuo commento lo pubblico perche lo ritengo interessante e pieno di spunti di riflessioni….ciao e grazie