Miccichè lascia il Pdl per Lombardo

13 Marzo 2010 0 Di luna_rossa

Il sottosegretario alla presidenza
del Consiglio: sì al Partito del Sud

Il matrimonio politico tra il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè è stato ufficializzato oggi a Palermo, al termine del convegno “Regioni, riforme, autonomie”.

Un’unione che dunque spiana la strada alla costituzione del partito del Sud ben prima della prossima chiamata alle urne per le elezioni politiche. «Non potevamo più ritardare il nostro percorso politico del Partito del Sud – ha detto Lombardo -, e in questi giorni abbiamo quasi ufficializzato la nascita di questo forte e nuovo soggetto politico che dovrà entrare in azione presto. Soprattutto per impedire, ad esempio, l’approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluta dalla Lega».

Alle parole del governatore siciliano fanno eco quelle del sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Sarà un partito trasversale, le cui finalità andranno oltre il divario destra-sinistra, in un’ottica di esclusivo interesse per i cittadini». Spettatori d’eccezione alla nascita di questa unione sono stati il capogruppo all’Ars del Pd Antonello Cracolici, e il senatore Beppe Lumia, che hanno dichiarato entrambi di «assistere con interesse queste nuove dinamiche». Al giornalista che gli chiede se a questo punto, dopo aver annunciato il varo del Partito del Sud in tandem con Raffaele Lombardo, dirà addio al Pdl, Gianfranco Miccichè, risponde in modo chiaro: «Non lascerei mai il Pdl, ma non è possibile dar vita al Partito del Sud dentro il Pdl, non crede?».

Uno scossone, considerato che il sottosegretario alla Presidenza è stato il fondatore in Sicilia di Forza Italia, principale “azionista” del Pdl. Ma, dopo avere ispirato la fronda intera al partito con la nascita del Pdl-Sicilia, allo scopo di sostenere il Lombardo ter, Miccichè sembra volere andare avanti senza troppi rimpianti. Semmai il problema è sui numeri: «Se non raggiungeremo il 20% in Sicilia non se ne fa nulla». E racconta che l’idea del Partito del Sud è diventata per lui «irrinunciabile» molto prima della nascita del Partito delle libertà ed esattamente in seguito ad un episodio avvenuto nel 2005, quando titolare del ministero per lo Sviluppo e la coesione territoriale presentò in Consiglio dei ministri una norma sull’utilizzo dei fondi strutturali. «Incontrai l’opposizione della Lega – racconta Miccichè – e Berlusconi mi chiese di ritirare la norma. Io insistetti e volli ragione di questa sua posizione. Mi rispose: perchè loro sono un partito e tu no. Fu allora – conclude Miccichè – che ho capito che dovevo fare un partito»

La Stampa.it 13.03.2010