Napolitano su Trani: “Rispettare l’autonomia dei pm e degli ispettori”

17 Marzo 2010 0 Di luna_rossa

Il Capo dello Stato sullo scontro
tra il governo e il Csm: “Auspicabile
evitare contrapposizioni tra istituzioni”

La Stampa.it – 17/3/2010 (10:15)

LA BUFERA SULLE INTERCETTAZIONI

Vanno «rispettate in tutti i casi l’autonomia delle indagini e l’autonomia degli interventi ispettivi disposti dal Ministro della Giustizia nei limiti dei suoi poteri»: lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una dichiarazione sulla inchiesta di Trani e sulla ispezione disposta dal ministro della Giustizia, Alfano. Per il Capo dello Stato «È altamente auspicabile che in un periodo di particolari tensioni politiche qual è quello della campagna per le elezioni regionali, si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale».

«Come recita lo stesso regolamento del Csm, quest’ultimo può prendere in esame «le relazioni conclusive delle inchieste amministrative eseguite dall’Ispettorato generale presso il Ministero della Giustizià, e non pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento di dette inchieste»: lo afferma Giorgio Napolitano in una dichiarazione sulla vicenda dell’inchiesta di Trani. A loro volta, aggiunge il capo dello Stato, le ispezioni del ministero «non possono interferire nell’attività di indagine di qualsiasi Procura, esistendo nell’ordinamento i rimedi opportuni nei confronti di eventuali violazioni compiute dai magistrati titolari dei procedimenti».

Il giorno dopo le tensioni tra Csm e governo sull’invio degli ispettori del ministro della Giustizia a Trani, anche il procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo tenta di smorzare i toni. «Perchè non si alimentino fantasie – ha detto – tengo a precisare che l’audizione di ieri sera (dinanzi agli ispettori inviati dal Guardasigilli ndr.) si è svolta in un clima di grande serenità e di leale collaborazione: non c’è nessuna contrapposizione».

Il pm Michele Ruggiero ha ribadito come agli 007 inviati da Roma non sia stata dato alcun documento dell’inchiesta. «Tutto quello che gli indagati non possono conoscere, non lo possono conoscere nemmeno gli ispettori». Il vicepresidente del Csm Mancino precisa intanto che «il Comitato di presidenza del Csm non ha messo in discussione la legittima facoltà del ministro di inviare ispettori» alla procura di Trani; ma «ha anche precisato che nessuna ispezione può interferire nelle indagini giudiziarie».

Sull’ispezione alla procura di Trani la tensione tra il ministro della Giustizia Alfano e il Consiglio superiore della magistratura è nei fatti. Il Comitato di presidenza del Csm ha dato il via libera alla pratica chiesta dalla maggioranza dei consiglieri per verificare se il mandato degli ispettori possa interferire nell’inchiesta della procura pugliese. Dura la reazione del ministro, che ha ammonito il Csm («non faccia politica ma risolva i problemi della giustizia») e ha parlato di un’«ovvia valenza politica» dell’inchiesta di Trani: «L’iniziativa del Csm è  inaccettabile: viola la costituzione e vulnera il sistema democratico della divisione dei poteri». 

Per  Alfano, «anzichè aprire una pratica per controllare perché presso un ufficio giudiziario vi sia stata una gravissima violazione del segreto d’indagine, anzichè verificare come e perché il Presidente del Consiglio, ministri e parlamentari siano stati intercettati e le telefonate anzichè distrutte siano state messe a disposizione dei giornalisti, anzichè investigare su come sia possibile che la competenza territoriale di questi fatti sia a Trani in palese violazione di legge, anzichè verificare come sia possibile un’accusa sortita contro il premier a pochi giorni dalle elezioni, il Csm apre una pratica sull’attività degli ispettori».

Un comportamento «a dir poco preoccupante» e che «dimostra la volontà di certa magistratura di voler evitare che si faccia luce sulle patologie di inchieste che hanno una chiara ed ovvia valenza politica». Ma dal Csm continuano ad arrivare critiche all’iniziativa di Alfano:«L’ispezione sembra un atto improprio per i tempi con cui è stata disposta e che fanno pensare a una reazione nei confronti dell’indagine di Trani», sostiene il consigliere Vincenzo Siniscalchi, componente della Sesta Commissione, che ritiene necessario perciò ascoltare gli ispettori del ministro Alfano e il procuratore di Trani Carlo Maria Capristo.

Berlusconi ieri è tornato ad attaccare giudici, giornali e sinistra. Il premier parla di «alleanza ormai scoperta», quella che prima di ogni tornata elettorale «interviene indebitamente per influenzare il voto dei cittadini». E lo fa di nuovo adesso con l’inchiesta di Trani, «grave segno di una libertà mutilata ed offesa». Da Berlusconi, un appello a scendere in piazza il 20 marzo.