Nazismo, la pronipote di Goering “No altri mostri, meglio sterilizzata” – Repubblica.it
2 Marzo 2010Nazismo, la pronipote di Goering “No altri mostri, meglio sterilizzata” – Repubblica.it.
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
“Io e mio fratello ci siamo fatti sterilizzare per non creare altri Goering… anzitutto gli assomiglio, gli occhi, gli zigomi, il profilo, gli assomiglio più io di quanto non gli assomigliasse la sua stessa figlia”, ha detto Bettina. Aggiungendo: “Mi sono sentita responsabile delle azioni della mia famiglia, quindi responsabile dell’Olocausto… mio padre non parlava mai di lui, ma mia nonna lo adorava”. Goering, capo della Luftwaffe, ordinò i micidiali bombardamenti contro le popolazioni civili in Polonia, Belgio, Olanda e Regno Unito all’inizio della seconda guerra mondiale e fu uno dei più accaniti antisemiti ai vertici del Terzo Reich. Al processo di Norimberga, condannato a morte, si suicidò in cella.
Il documentario offre anche altre testimonianze terribili. Come quella di Monika Hertwig, 65 anni, figlia di Amon Goeth, il comandante del lager di Plaszow di cui narra anche il celebre film “Schindler’s list”. Goeth, mentre consumava la sua ipercalorica colazione spalmando patè, salumi e carne di maiale cruda tritata mista a cipolle e senape sul balcone della sua casetta di comandante, imbracciava il fucile Mauser calibro 9 e “si divertiva a sparare a donne deportate che tenevano i loro bebé in braccio, voleva vedere se riusciva a uccidere due persone con una sola pallottola”.
Ricordi tremendi anche per Niklas Frank, 70 anni, figlio del famigerato Hans Frank, il Gauleiter cui Hitler affidò il governatorato della Polonia occupata con l’ordine di annientare la nazione, la società, l’etnìa polacche. “Mio padre mi portava spesso a visitare i campi di sterminio, ancora oggi sogno quelle montagne di cadaveri”. Chi invece si sente tranquilla è Katrin Himmler, 43 anni, pronipote di Heinrich Himmler, capo delle SS. “Non ho mai avuto paura del fatto che il sangue malvagio di Heinrich scorra nelle mie vene, un giorno racconterò a mio figlio tutta la storia”.