Nuovo stop per la macchina che cerca la particella di Dio
10 Marzo 2010L’acceleratore del Cern di Ginevra
stoppato dai problemi di sicurezza
«Con più risorse si poteva evitare»
Lhc di nuovo in funzione dal 2013
E’ appena ripartita, ma la grande corsa alla scoperta della “particella di Dio” deve affrontare un nuovo stop. Alla fine del 2011, per almeno un anno, il Large Hadron Collider del Cern di Ginevra dovrà sospendere le attività per questioni di sicurezza. Lo ha detto il dottor Teve Myers alla Bbc, spiegando che per una serie di problemi il tunnel dovrà essere revisionato e reso più sicuro. L’LHC ha ripreso i lavori alla fine di febbraio, con l’obiettivo dichiarato di addentrarsi in territori sconosciuti della fisica. L’obiettivo principale è riuscire a catturare la misteriosa e sfuggente “particella di Dio”, ossia il bosone di Higgs grazie al quale la materia esiste.
L’acceleratore di particelle potrebbe anche risolvere misteri come quello della materia oscura, invisibile e ignota sebbene sia molto più abbondante nell’universo rispetto alla materia visibile. Ma soprattutto, l’energia altissima che potrà raggiungere riprodurrà condizioni simili a quelle esistenti nei primi istanti di vita dell’universo, subito dopo il Big Bang, un’epoca nella quale la fisica era governata da leggi diverse da quelle oggi note.
Tutti obiettivi che dovrebbero slittare ancora, spiega Myers, per una questione di sicurezza. «E’ una cosa che con più cura e più risorse dovrebbe essere evitata- dice alla Bbc- e mi sembra complesso pensare che sia causata da errore di progettazione». Sarà, ma per ora gli intoppi sono all’ordine del giorno. «Una macchina come l’LHC è un prototipo- spiega-. Stiamo spingendo la tecnologia oltre i suoi stessi limiti, e non si sente mai parlare delle centinaia di migliaia di cose che stanno andando bene». In realtà i problemi non riguardano le tecnologie più avanzate ma i cavi di rame che circondano la galleria, cavi predisposti per evitare di prendere la corrente se uno dei magneti si scaldasse troppo, un incidente chiamato “quench” che si è già verificato nel 2008. Il fermo di un anno, fanno sapere da Ginevra, servirà soprattutto per preparare l’acceleratore alla corsa finale. «In questa fase – ha detto il fisico Guido Tonelli, responsabile mondiale di uno dei quattro esperimenti dell’acceleratore, il Cms- saranno riparate tutte le connessioni che si sono rivelate difettose, in modo da non avere più dubbi in vista dei futuri 20 anni di attività della macchina». All’inizio del 2013 finalmente l’Lhc tornerà in funzione, questa volta per la corsa finale verso l’energia complessiva di 14 Tev, la più alta mai raggiunta da una macchina costruita dall’uomo.
La Stampa.it – 10 marzo 2010
Vorrei chiarire a tutti i disinformati, che il famoso Bigbang non e altro che il risultato di un calcolo matematico. Esiste come tale, non come una realtà storica. Non ha un posto nello spazio, ne nel tempo. E’ un idea e piace molto a quelli che credono nella Bibbia e anche nella Matematica. Di vero non c’è nulla.
I ricercatori del LHC, farebbero bene a scrollarsi di dosso tutti quei concetti semi-religiosi che li vengono appiccicati da tutte le parti.