Polverini, presentato il ricorso del Pdl La Russa: attenti, siamo pronti a tutto – Il Mattino
3 Marzo 2010Polverini, presentato il ricorso del Pdl La Russa: attenti, siamo pronti a tutto – Il Mattino.
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ROMA (3 marzo) – Il Pdl ha presentato stamattina poco prima delle 9 alla Corte d’appello di Roma il ricorso contro la non accettazione del Listino regionale di Renata Polverini alle prossime regionali del Lazio, rigetto che ne farebbe cadere automaticamente anche la candidatura. In Corte d’appello c’erano il coordinatore regionale del Lazio Vincenzo Piso, il responsabile elettorale nazionale del Pdl Ignazio Abrignani e il vice coordinatore ed eurodeputato Alfredo Pallone, la mancanza della cui firma sulla documentazione aveva causato la non accettazione del Listino.
Pallone ha spiegato che nel ricorso presentato stamattina ci sono due rami di documentazione: il primo è la ratifica della sua firma; il secondo è un documento nel quale viene espressa la tesi, elaborata dagli uffici legali dei partiti, secondo la quale per la validità della presentazione, ai sensi di legge, sarebbe bastata anche solo la firma del procurato principale, cioè Vincenzo Piso. «Abbiamo fornito un’ulteriore integrazione della documentazione per il Listino del candidato presidente – ha spiegato quest’ultimo – riteniamo che sarà risolutivo».
«Spero che entro poche ore questa situazione si risolva» ha commentato invece Abrignani. Dal momento della presentazione del ricorso da parte del Pdl la Corte d’appello di Roma ha 48 ore per pronunciarsi sul ricorso stesso.
Polverini: non ci escluderanno. «Una levataccia? Visto che non ci escluderanno, le faremo per tutto il mese»: con questa battuta Renata Polverini ha esternato ai giornalisti la propria fiducia in una soluzione positiva della vicenda che ha visto escluso il listino collegato alla sua candidatura. Questa mattina presto, alle ore 8, Polverini ha infatti visitato l’ospedale israelitico della Magliana.
La Russa: se ci cacciano siamo pronti a tutto. «Non vorrei fare la parte dell’eversivo – dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa – ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto. A Roma i radicali hanno commesso un atto di violenza e il magistrato ci ha impedito di presentare le liste. Per non parlare di quelli del Pd… Visto che gli è andata male con il gossip, con le zoccole, con i processi di Berlusconi e con le bugie ora hanno scoperto una nuova frontiera: vogliono vincere giocando da soli. Ma non si illudano». Sul caso di Milano, La Russa replica a Umberto Bossi, che ha parlato di “dilettanti allo sbaraglio”. «La Lega ci aveva garantito 500 firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni – dice il ministro – Invece si sono presentati alle due di notte con 300 firme, di cui solo 30 autenticate. Quanto accaduto in Lombardia è un grande campanello d’allarme. Significa che, almeno a livello locale, i meccanismi dei due partiti che si sono fusi nel Pdl devono essere ancora rodati, che i ruoli di ciascuno non sono ben definiti».
Bonino: ora non mi si chieda solidarietà. «Ci battiamo da anni contro regolamenti elettorali burocratici a livello demenziale e antistorici – dice Emma Bonino – ma non mi si chieda ora solidarietà per sanare violazioni pacchiane di leggi che nessuno, a parte noi, ha combattuto finora. Certo non mi rallegro dell’assenza della principale lista opposta alla mia, così come non mi rallegro dell’assenza delle altre nostre liste escluse in tutta Italia. Sulla lista del Pdl è diverso, perché semplicemente non c’è e non so cosa si inventeranno». La Bonino respinge le accuse di chi sostiene che quanto sta accadendo sia un attacco mirato per non far giocare l’avversario: «Per me invece è un insieme di sciatteria, di senso di impunità e probabilmente una lite di fondo sui candidati fino all’ultimo».