Premier, no a Bersani Confronto inopportuno
21 Marzo 2010‘Non credo a dialogo con opposizioni su riforme. Intercettazioni strumento non idoneo’
21 marzo, 18:03 – ANSA
FIRENZE – Silvio Berlusconi non crede alla possibilita’ di dialogo con l’opposizione e dice no alla possibilità di un confronto pubblico con il leader dell’ opposizione Pierluigi Bersani. “Non credo che sia opportuno in questo momento”, ha spiegato, perché “le dichiarazioni quotidiane di Bersani nei miei confronti ci hanno fatto perdere la fiducia che si possa arrivare a un interscambio produttivo basato sulla realtà”.
“Per le riforme io non ho fiducia nella possibilità di un accordo dell’altra parte, che è un’opposizione del ‘no’ assoluto, che non ha mai votato con noi anche cose tranquille e per l’interesse pubblico. Noi – ha detto Berlusconi parlando a Firenze – abbiamo i numeri per approvare le riforme, se vorranno offrire la loro collaborazione bene, ma io non ci credo per come si sono svolte le cose negli ultimi due anni”.
Berlusconi ha poi difeso la legge elettorale che a suo avviso non va cambiata perche’ ‘ha funzionato molto bene’. Le intercettazioni – ha continuato – “sono uno strumento assolutamente non idoneo. I normali cittadini – ha detto il premier – non possono essere ascoltati e poi queste conversazioni passate alla stampa perché una volta scritte esse assumono un altro significato”. Secondo Berlusconi le intercettazioni possono essere, attraverso il sonoro, “anche modificate”. In questo uso, secondo il premier, sono “uno strumento barbaro e incivile”.
TUTTI DANNO NUMERI CHE FANNO COMODO – “In queste manifestazioni tutti danno numeri che fa comodo dare, io non voglio entrare nel merito, dico solo che mi sono emozionato nel vedere tante persone e la qualità di queste persone, mi ha riscaldato il cuore”. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, a Bologna per una conferenza stampa, ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sui numeri della manifestazione di ieri del Pdl.
SONO RECORDMAN DELLE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI – “A chi parla di declino di Berlusconi, dico solo che dopo le elezioni avevo il 68% del consenso, adesso sono sceso al 61%, mentre Sarkozy è al 32%, la Merkel al 40% e Obama al 42%: io sono il recordman delle democrazie occidentali, come si può pensare che un leader al 61% sia in declino?”. Questo un passaggio del discorso di Silvio Berlusconi alla conferenza stampa a Bologna in sostegno della candidata alla presidenza della Regione Anna Maria Bernini.
IO CAPOPOPOLO? NON MI DISPIACE – “Non mi dispiace essere definito un capopopolo”. Così il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha commentato parlando da Bologna una recente definizione del segretario del Pd Pierluigi Bersani. “Il Popolo della libertà – ha detto Berlusconi – è nato dal basso, dalla gente, i partiti sono stati quasi obbligati ad aderire, abbiamo fatto nascere questa formazione in un anno e abbiamo vinto tutte le elezioni. Le differenze di vedute sono una ricchezza che ci arricchiscono, purché non diventino sterili contrapposizioni: in quel caso sarebbero una malattia”.
ASTENERSI E’ VOTARE LA SINISTRA – “Astenersi significa dare un voto alla sinistra”. L’ha sottolineato a Bologna il presidente del consiglio Silvio Berlusconi rispondendo a una domanda sul pericolo che le prossime elezioni regionali possano vedere un calo di affluenza. “E’ certamente un pericolo che esiste”, ha proseguito il premier aggiungendo che “é obbligatorio e doveroso dare il voto a Lega Nord e Pdl visto quello che fa la sinistra”.
TEMI CAMPAGNA ELETTORALE DETTATI DA MAGISTRATURA –“Giornali e tv sono stati intasati da una gragnuola di inchieste della magistratura che ha dettato i temi della campagna elettorale”. E’ un passaggio della conferenza stampa di Bologna del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Berlusconi ha ricostruito, passaggio per passaggio, tutte le inchieste giudiziarie che hanno riguardato il centrodestra negli ultimi mesi. “Per questo ho deciso di dare una mano anche io, per rompere la cortina degli attacchi elettorali. La nostra patologia più grave è avere una corrente della magistratura che utilizza il diritto a fini politici di lotta”.
CICCHITTO, QUESTURA PERDE CREDIBILITA’ SU NUMERI – “Siamo francamente stupefatti da ciò che ha affermato la questura di Roma a proposito del numero di presenze alla manifestazione di Piazza San Giovanni. Quando la piazza è strapiena il numero dei presenti è molto più vicino alla cifra affermata dall’onorevole Verdini che a quella indicata dalla questura, che, dando il numero di 150 mila, ha perso di credibilità”. Lo afferma il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. “Ciò lo diciamo al netto del fatto che noi abbiamo sempre difeso le ragioni delle Forze dell’ordine, ma evidentemente, non solo da ciò che è avvenuto ieri, ricaviamo l’impressione che alla questura di Roma c’é qualcosa che non funziona”, conclude.
LA RUSSA, INVERTITO ORDINE FATTORI – Con la manifestazione del Pdl di ieri in piazza San Giovanni a Roma, “abbiamo invertito l’ordine dei fattori”, sia per quanto riguarda la considerazione della gente verso il partito, sia per quanto riguarda la campagna elettorale nei prossimi giorni. A sostenerlo, a margine della Stramilano, è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha dato il via alla competizione sportiva sparando una salve di cannone. “Sono serviti coloro che pensavano che il Pdl non fosse un partito organizzatissimo – ha osservato riferendosi alla manifestazione -. In sette giorni, centinaia di migliaia di persone in periodo di campagna elettorale, solo noi potevamo riuscire” a portarle in piazza. A giudizio di La Russa, quindi, “adesso, per gli ultimi sette giorni di campagna elettorale basta parlare di gossip, di via giudiziaria, di intercettazioni, di liste presentate tardi o non presentate: ora si parla di cose reali che interessano alla gente”. A chi gli chiedeva un commento sul cosiddetto ‘Patto per l’Italià a cui hanno aderito i 13 candidati governatori per il Pdl alle regionali, La Russa si è limitato a replicare che “ciascuno dei candidati opererà per la propria regione e per il proprio governo ma insieme hanno preso impegni comuni che riguardano la qualità della vita della gente. Risultati comuni – ha concluso il ministro della Difesa – che ciascuno si è impegnato a raggiungere”.
BINDI, BERLUSCONI FA PROMESSE DA SCIAMANO – Berlusconi fa “promesse da sciamano” a una kermesse che è stata “un rito, non una manifestazione” e adesso “si è spinto ad assicurare ‘la sconfitta del cancro’. Ogni misura è saltata c’é confusione tra fiction e realtà”. Così Rosy Bindi, presidente del Pd, in una intervista a Repubblica commenta la manifestazione del Pdl, “segno di grande debolezza” di un “governo che ha fallito su tutti i piani” e di un premier “che cerca di coprire la crisi della propria leadership e le divisioni del suo partito” con “la finzione, i giuramenti, lo sciamano appunto”. Una manifestazione “da rispettare”, quella di piazza San Giovanni, anche se “cortei fatte di bande e majorettes con tutto il rispetto, non significano avere portato militanti in piazza” e con numeri più bassi di quelli che il Pdl si aspettava: ma Verdini, ironizza, “che non è abituato alle manifestazioni, vede quadruplo”. Ma “l’aspetto più allarmante” per l’esponente dei democratici, “é stato il giuramento dei governatori, con la mano sul cuore come se fosse una forma liturgica. Siamo al populismo più preoccupante” a una “strumentalizzazione dei valori davvero blasfema”.