Atto secondo, in attesa delle risposta alle 10 domande pubbliche
Giovanni Paladini arriva nell’Italia dei Valori nel 2008. Ci arriva ed è boom di tessere. Dopo l’arrivo del suo gruppo giungono nel partito di Di Pietro migliaia di tesserati, ed in Liguria gli iscritti passano dall’ordine delle centinaia a quello delle migliaia.
Da dove viene Paladini? Dalla Margherita, per cui è, in quel momento, uno dei consiglieri regionali in Liguria, insieme all’altro uomo politico di peso, Rosario Monteleone (ora nell’Udc, ma anche lui sempre fedelissimo, come Paladini, a Claudio Burlando con il suo blocco di potere)…
Scritto da Ufficio di Presidenza |
giovedì 18 marzo 2010 |
Di seguito, in merito all’articolo che pubblicammo il 14 ottobre 2009 “Italia dei Valori, news dalla Liguria“, abbiamo ricevuto una diffida che, naturalmente, pubblichiamo con risposta punto per punto ed aggiungendo 10 domande all’On. Giovanni Paladini (Italia dei Valori – Lista Di Pietro) aspettando una sua risposta, e ribadendo che noi siamo pronti a rispondere in ogni sede… |
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Scritto da Ufficio di Presidenza |
martedì 16 marzo 2010 |
Non hanno scampo i mafiosi, uno dopo l’altro finiscono dentro, lo sappiano e ci pensino… ma soprattutto ci pensino anche quei “professionisti” che curano gli interessi dei mafiosi, al sud come al nord, e ci pensino i cittadini che possono, collaborando con i reparti dello Stato, far spazzare via una volta per tutte la holding mafiosa.
Oggi è stata la volta di Pasquale MANFREDI, 33enne, tra i cento latitanti più pericolosi d’Italia. Quando scattò l’Operazione PANDORA riuscì a sottrarsi all’arresto, ma nelle prime ore di questo 16 marzo 2010, a Crotone, in Via Kennedy, l’esponente di spicco della cosca NICOSCIA-MANFREDI di Isola Capo Rizzuto, è stato arrestato dalla squadra mobile di Crotone e dallo SCO. Il MANFREDI, killer della ‘ndrangheta, responsabile anche degli omicidi di Carmine ARENA e Pasquale TRIPODI, ha tentato di fuggire anche questa volta, dal tetto, ma è finito dove doveva finire: in carcere! Adesso il suo nick su Facebook, “Scarface”, non gli servirà più per tenere i contatti con i suoi sodali. Finisce così anche questo signore degno, come gli altri mafiosi, del peggior disprezzo sociale. Fine corsa quindi a Crotone, ma attivo, con la cosca, tra la via Emilia e il west, dove hanno trovato terreno fertile, visto il radicamento in terra emiliana e di Lombardia, a Pavia, dove avevano allestito anche una scuola di guerra.
Del Pasquale MANFREDI si parla ampiamente nel libro “Tra la via Emilia e il Clan”. In particolare nel quinto capitolo “Emilia, terra di ‘ndrine, estorsioni, armi e droga” che approfondisce, grazie alle risultanze delle attività investigative e giudiziarie, le attività criminali e di inquinamento ed infiltrazione nell’economia delle famiglie mafiose degli ARENA e NICOSCIA, e che parte così: “E’ il 20 novembre 2009 quando il Gip di Catanzaro fa scattare l’Operazione contro le cosche della ‘ndrangheta degli ARENA e NICOSCIA, da lungo tempo radicate nel nord Italia…”.
Pubblichiamo qui di seguito alcuni brevi estratti di questo lungo capitolo del libro (disponibile sul sito legalitabooks)… |
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Scritto da Ufficio di Presidenza |
sabato 13 marzo 2010 |

Leggiamo su “Il Secolo XIX web” che: “Il Pd ligure – ha detto Basso (segretario regionale e candidato, ndr) – è sceso in piazza a fianco del popolo viola per difendere la Costituzione italiana…” Infatti proprio in Liguria il Pd candida Michele Fossa, piduista, già assessore alla sanità della giunta di Alberto Teardo. Ma che facce hanno??? E’ davvero curioso vedere il popolo “libero” e “indipendente” scendere in piazza contro il “regime piduista” con chi resuscita i piduisti! Insieme al PD, sinistre varie vi era anche l’Idv di Di Pietro, che già cercò di canidare a Genova un alto esponente della P2, coinvolto nel tentato Golpe Borghese, alias Filippo De Jorio (e poi ne candidò uno in Sardegna, Giuseppe Aleffi).
Tra gli slogan nazionali della manifestazione di oggi ricorrevano, inoltre, quelli che richiavano Sandro Pertini… ma Pertini si scagliò senza mezzi termini contro il clan Teardo (che poi sarà condannato) mentre Craxi lo difendeva e proprio quando scoppiò lo scandolo P2 disse (senza tentennamenti e senza sconti nemmeno ai socialisti di Savona, tra cui Teardo): “Nessuno può negare che la P2 sia un’associazione a delinquere”.
Intanto il popolo continua a bere e mangiare popcorn come al cinema e non si accorge che i due POLI non sono alternativi ma semplicemente COMPLEMENTARI, dove non arriva l’uno arriva l’altro, tenendo fede al copione che li mostra in pubblico sulle barricate ed in privato nella grande comune orgia del Potere.
E visto che l’illegalità è patrimonio condiviso dai due schieramenti – e basterebbe leggere le carte che escono dalle inchieste (tutte e non solo una parte, non solo le parti che fanno comodo) dalla Liguria, alla Puglia, dalla Campania alla Toscana e così via – si dovrebbe capire che stando dentro al “sistema” le cose non le si cambia. Pensate un attimo se mai un medico, davanti ad una grave patologia dicesse al paziente, per farlo stare tranquillo di non curarsi, che poi tutto passa? Il paziente davanti alla “favoletta” avrebbe un solo destino: la morte!
Chissà poi cosa direbbero se scoprissero che Claudio Burlando, candidato alla Presidenza della Regione Liguria (senza primarie ed acclamato dalle nomenklature che passano dall’Udc a Rifondazione & C, passando per l’Italia dei Valori e la cd. “società civile”) oltre ad essere il nome ricorrente nelle indagini locali (Sanità, Appalti, per arrivare agli amici (suoi) come i Mamone) è anche coinvolto in un indagine della Procura di Milano per il Porto di Lavagna del vecchio Jack Roc Mazreku?
Pare anche che il popolo che scende in piazza per il “rispetto delle regole” si sia anche scordato che la vergogna delle firme taroccate per la presentazione delle liste alle prossime regionali, in Liguria, non è solo quella del Pdl e alleati, ma anche del Pd e alleati.
Di seguito alcune nostre rifressioni di questi giorni che spiegano perchè non abbiamo aderito ad alcuna manifestazione ed una nota di uno degli esponenti del Popolo Viola di Genova che si è ritrovato in piazza partiti e politici che cercavano di mettere la loro etichettina ed inglobarsi la mobilitazione di quandi sono scesi in piazza da cittadini indipendenti e liberi… forse i Partiti e politici locali erano convinti che anche a Genova ci fosse un Mascia pronto ad assecondare gli interessi di partito… e certamente ce ne sono di Mascia, tra i politici e gli emissari di partito, innestati in questo movimento, ma hanno vita un po’ dura per i loro disegni, speriamo non solo oggi. Bisognerà solo vedere se il popolo Viola di Genova saprà affermare la propria indipendenza e tenere (o mettere) fuori dalla porta partiti e politici (e colonizzatori mascherati)… |
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