Enel, Gnudi inflessibile in assemblea con vescovo pro Patagonia
29 Aprile 2010Il prelato è giunto a Roma per manifestare contro i progetti idroelettrici in Patagonia di cui oggi è titolare Enel dopo l’acquisto della spagnola Endesa.
Nel suo intervento all’assembela di bilancio del gruppo elettrico, il prelato ha spiegato che l’Enel controlla l’80% delle riserve d’acqua cilene e con i suoi progetti di sviluppo rischia di compromettere l’equilibrio dell’eco-sistema della Patagonia “per il quale si aspetta la dichiarazione di patrimonio dell’umanità”.
Le proteste riguardano anche l’uso e il prezzo delle risorse idriche dopo la privatizzazione avvenuta negli anni 90.
“In Patagonia il 96% delle nostre acque è stato regalato a Endesa: un’ingiustizia che consideriamo come una nuova forma di colonizzazione che violerebbe la sovranità di un Paese. Lo Stato italiano ha un grande potere sull’acqua del Cile, e potrebbe averlo anche sull’energia”, ha detto il vescovo.
L’intervento del prelato in assemblea è stato reso possibile dalla Fondazione Etica, un’organizzazione che assume partecipazioni in società per stimolare una migliore etica negli investimenti.
I progetti di sviluppo elettrico in Cile sono stati voluti dal governo per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas.