“In opg di Aversa pazienti legati al letto” – Cronaca – ANSA.it

21 Aprile 2010 0 Di ken sharo

“In opg di Aversa pazienti legati al letto” – Cronaca – ANSA.it.

STRASBURGO – ”Inimmaginabile”: cosi’ Marc Neve, portavoce e componente del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio d’Europa, ha definito la realta’ trovata ad Aversa, nell’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito, in occasione della visita effettuata nel settembre 2008.

Mobili ”disgustosamente sporchi”, ratti nel cortile, mancanza dell’attrezzatura piu’ basica e strumentazione medica risalente anche a 35 anni fa. In questa struttura, si legge nel rapporto del Cpt diffuso oggi, i reclusi-pazienti che mostravano comportamenti aggressivi venivano immobilizzati anche per dieci giorni a un letto. Per 24 ore su 24 rimanevano legati mani e piedi e al livello del torace senza alcuna possibilita’ di muoversi, semi nudi, senza mai essere lavati, su un materasso di lattice con un’apertura centrale sotto la quale era posto un secchio per raccogliere urina e escrementi. Se le condizioni in cui versa questo ospedale preoccupano in modo particolare il Cpt, e’ perche’ – ha detto Neve all’ANSA – qui e’ reclusa ”la categoria di detenuti piu’ vulnerabili, quella di cui nessuno parla”. Nella relazione il Comitato pone l’accento anche sui casi di maltrattamento denunciati da detenuti ed esprime ”grande preoccupazione” per la mancanza di adeguate tutele rispetto all’operato delle forze dell’ordine. ”La sensazione e’ che in Italia stia crescendo il livello di impunita’ per questo tipo di reato” ha aggiunto Neve. Oltre ai letti di contenimento, ad Aversa il Comitato ha trovato molti altri elementi che rendono questa struttura poco idonea al ruolo che dovrebbe svolgere. A cominciare dal sovraffollamento riscontrato in occasione della visita. Nel rapporto si sottolinea che la capacita’ massima era stata superata sia nel 2007 che nel 2008. Il trasferimento del Centro sotto la supervisione del ministero della Salute avvenuto in concomitanza con la visita del Cpt, si legge nel rapporto, appare ”mal programmato” e orientato al rafforzamento dell’aspetto carcerario piuttosto che sanitario. In generale, si sottolinea nel documento, la struttura non offre praticamente nessun trattamento terapeutico ai detenuti-pazienti e questo rischia di peggiorarne le condizioni di salute. Ma nel rapporto non si parla solo di Aversa. Il Cpt denuncia in particolare alcuni casi, per cui ha anche trovato prove oggettive, di maltrattamenti avvenuti a opera di poliziotti e carabinieri, soprattutto nell’area di Brescia, mentre effettuavano un arresto o subito dopo. Nel rapporto viene anche evidenziato che il Comitato ha ricevuto un certo numero di denuncie di maltrattamenti, anche queste avvalorate da prove, avvenuti soprattutto nel carcere del Buoncammino di Cagliari. Per evitare il ripetersi di casi simili, o comunque limitarne il numero, il Cpt invita le autorita’ italiane a mettere in atto una serie di misure. Prima tra tutte quella di garantire l’accesso immediato a un avvocato subito dopo il fermo, anziche’ dopo la convalida dell’arresto. Inoltre nel rapporto si sottolinea il ruolo che devono svolgere i medici presenti nei luoghi di detenzione nel riportare con accuratezza qualsiasi dettaglio che possa costituire prova di un maltrattamento.