l’Unità.it-“Giù le mani da Emergency”: l’urlo del web
13 Aprile 2010di Giuseppe Rizzotutti gli articoli dell’autore
Giù le mani da Emergency. Dapprima è un sospiro amaro. Poi, come spesso accade quando i sospiri si moltiplicano e rincorrono, diventa un urlo indignato. L’urlo delle migliaia di internauti che alla notizia dell’arresto dei tre medici di Emergency nell’ospedale di Lashkar-Gah non hanno esitato ad aderire al gruppo creato da l’Unità su Facebook, che in queste ore ha già superato i 7000 iscritti. Obiettivo: manifestare solidarietà all’ong e rabbia per l’ingiustizia nei confronti degli operatori dell’organizzazione. L’ingiustizia delle autorità di Helmad che li hanno condotti in carcere con le accuse di complotto e omicidio; e quella dei comportamenti del ministro Franco Frattini e dell’onorevole Maurizio Gasparri che non hanno perso l’occasione di attaccare Strada e la sua organizzazione neanche in questa occasione. Non sono bastate le smentite del governo afghano sui presunti reati contestati ai tre né tanto meno le retromarce della Farnesina a placare gli animi.
Creato l’evento “Giù le mani da Emergency” su Facebook, il numero dei partecipanti ha iniziato a lievitare, così come i commenti, le analisi, il confronto. Sono più di 7 mila in meno di 24 ore, e nessuno di loro si esime dal manifestare indignazione per quanto accaduto e sostegno a Emergency. Maria Renzi, non usa mezze misure: “È semplicemente vergognoso lo sciacallaggio di questi due politici. Come fanno a schierarsi così aspramente, e con quali prove, poi, contro gente che ogni giorno rischia la vita per alleviare le sofferenze dei popoli in guerra, mettendone in dubbio l’onestà e la professionalità: VERGOGNA!”
Roberto Lanni si rivolge direttamente al ministro degli Esteri: “Questi ministri, invece di occuparsi di capire cosa sta succedendo ai tre operatori di Emergency, fanno a gara a chi fa più dichiarazioni senza senso. Quando si tratta di avvisi di garanzia al loro capo, allora i giudici sono dei comunisti, eversivi. Quando si tratta di associazioni laiche che non sono vicini ai loro interessi, allora sono dei terroristi. Ma insomma caro ministro degli esteri: attiviamo o no la Farnesina per capire cosa è realmente successo?” El Barto ritorna sull’atteggiamento definito da molti “due pesi e due misure”: “Vi faccio notare ancora una volta la legge dei due pesi due misure: se un politico commette un reato non è colpevole fino all’ultimo grado di giudizio, e la vergogna è del singolo e non di tutta una classe politica; se un cittadino italiano che appartiene ad una ONLUS i cui meriti sono abbondantemente riconosciuti, è sospettato di aver commesso qualcosa, nasce subito lo sdegno e il rinnegamento di quell’essere. Io sono convinto che chi salva la vita ogni giorno non può essere in grado di uccidere”.
Ne è così convinta anche Elena Mazzarano che scrive: “Parteciperò con tutto quello che ho, con tutto quello che sono, in tutti i modi che mi sono possibili, a qualsiasi iniziativa a favore di Emergency”. Monica Vannacci le suggerisce subito un altro modo per dare una mano: “Sul Modello 730, la risposta è una sola : 5 per mille codice fiscale 97194110155 EMERGENCY”. Luigi Romano, invece, lancia una proposta alternativa a quanti si chiedano come supportare Gino Strada e il suo gruppo: “Le bomboniere del nostro matrimonio saranno di Emergency, pensato da sempre. Una piccola goccia per dare sostegno”. E Marco Trona subito gli risponde: “BRAVO!!! a suo tempo io ho preso sia le bomboniere sia le partecipazioni e sono stati tutti felicissimi e, lasciamelo dire, orgogliosi di riceverle”. Orgoglio è la parola che usa anche Giuseppe Tivori nel suo intervento: “In Italia non è facile usare questo termine, anzi. In Italia ogni giorno dobbiamo fare attenzione a chi lo usa. Frattini e Gasparri si commentano da soli. Emergency si commenta coi fatti. E io sono ORGOGLIOSO di essere italiano anche per Gino Strada e i suoi medici”.