Säo Paolo, bolsa da droga (4ª parte)
17 Aprile 2010[CartaCapital]
Ma è Fortaleza la testa di ponte dell’invasione dei calabresi
La prima operazione antidroga internazionale di grande portata che coinvolse il Brasile fu battezzata dalla polizia italiana “Cartagena” o “Fortaleza”. Si svolse in Brasile poco dopo i mondiali di calcio italiani del 1990, e finì col sequestro di 11 tonnellate di cocaina provenienti dal Cartello di Cali in vari paesi sudamericani, incluso il Nordest del nostro paese.
Il primo carico fu sequestrato in Brasile il 14 luglio del 1992. Si trattava di 592 chili di cocaina purissima. Tra gli arrestati Francesco Sculli, nipote del boss Rocco Morabito. Indagini approfondite furono condotte anche a carico di un altro cittadino italiano, Domenico Mollica.
Il Brasile era stato scelto per trasferire i containers da Cartagena a Fortaleza. Investimenti nel Nordest furono realizzati dalla ‘Ndrangheta in società con imprenditori locali, soprattutto per la costruzione di complessi turistici. In quel periodo la città olandese di Rotterdam divenne centrale nell’asse ‘Ndrangheta-Brasile.
Nel 2003 furono intercettati 225 chili di cocaina destinati alle ‘ndrine di Amburgo a bordo del cargo California Luna, a servizio di un’impresa di Manaus.
Alcuni collaboratori di giustizia parlano di San Paolo come sede della Borsa della droga. Certo è che a San Paolo aumenta la diffusione di cocaina e cannabis. Un confronto tra il 2008 e l’anno scorso mostra un aumento del 75% di cocaina e del 160% di cannabis.
Nel 2007 furono sequestrate 13 tonnellate di cocaina cloridrato, una tonnellata di cocaina base e 150 tonnellate di cannabis.
La polizia italiana ha acciuffato camorristi e mafiosi siciliani eccitati dalla “prospettiva di grandi affari” per i prossimi Mondiali di Calcio del 2014.
(segue)