Un uomo da marciapiede
14 Aprile 2010Berlusconi si “sorbisce” il vertice nucleare di Washington e resta a piedi dopo la cena
Vertici che trattano argomenti così importanti come la sicurezza nucleare rischiano di sottovalutare questioni più spicciole come attendere una macchina per tornare in albergo. E’ successo ieri a Silvio Berlusconi, già poco contento (come da foto) di partecipare al vertice di Washington e “vittima” di un disguido al termine della cena ufficiale con tutti i capi di stato.
Il presidente operaio ha atteso sul marciapiede per 40 minuti la macchina di servizio. Silvio, che è uomo d’azione, pare che abbia detto “Vado a piedi“, spazientito dall’attesa, ma la sicurezza glielo ha impedito. Hanno fatto male: noi ce lo saremmo immaginato fischiettare di notte per i viali di Washington cantando “Solo me ne vò per la città”…
Qualcuno, ironizzando, ha battezzato il disguido come una “vendetta abbronzata” da parte di Barack Obama. Immaginiamo non sia così, naturalmente. L’efficienza americana però, a volte difetta. Forse Silvio ha pensato: “Se il vertice l’avesse organizzato Bertolaso…”, ma con Hillary Clinton nei paraggi è stato meglio far rimanere il Guido nazionale a casa propria.