Il Vaticano e la Banda della Magliana

9 Maggio 2010 0 Di luna_rossa

Incontro pubblico in p.zza Sant.Apollinare Mercoledì 12 Maggio 2010, ore 18.30
Dal riciclaggio del denaro sporco nello IOR, la banca del Vaticano, al delitto Calvi e il sequestro “misterioso” di Emanuela Orlandi, alla sepoltura del boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis, nella cripta della basilica di Sant’Apollinare a due passi da piazza Navona. Temi di scottante attualità che verranno trattati durante l’incontro.

Intervengono

PAOLO BROGI, giornalista

VALENTINO PARLATO    

RINO MONACO, ex-prefetto

GUIDO SALVINI, magistrato

LUCA TESCAROLI, magistrato

e ANGELA CAMUSO autrice del best-seller “MAI CI FU PIETA’ la banda della Magliana dal 1977 a oggi”


Modera

EMILIO RADICE, giornalista

“MAI CI FU PIETA’ , edito da EDITORI RIUNITI, è la vera storia della banda della Magliana, rigorosamente fedele, in ogni dettaglio, ai documenti giudiziari. Alla luce di centinaia di verbali di interrogatori inediti e di informative riservate di polizia giudiziaria l’Autrice descrive e fa parlare i protagonisti senza omettere nomi, luoghi e circostanze in una sequenza agghiacciante e avvincente di delitti, intrighi e misteri raccontata dalla parte dei banditi assassini, figli maledetti del popolo e della miseria, che iniziano la loro sanguinosa parabola nell’ultimo scorcio dei turbolenti  anni ’70 per arrivare ai giorni nostri, allorché gli orfani superstiti della banda occuperanno ancora un posto nell’Olimpo della nuova malavita imprenditoriale. Ai loro esordi poco più che ventenni, spietati e boriosi, subdoli ma ancheeccezionalmente intelligenti, i capi della banda della Magliana conquistarono Roma eliminando i concorrenti sul mercato dell’eroina e mantennero saldo quel potere di morte grazie al fiuto per gli affari di uno dei suoi capi, Enrico De Pedis, che iniziò a ripulire fiumi di denaro insieme al ‘banchiere’ Enrico Nicoletti, sopravvissuto alle condanne e ancora attivo ai primordi del III millennio. La banda finì per autodistruggersi, decimata prima da una faida interna e poi da una catena di clamorosi ‘pentimenti’, che illumineranno tanti misteri d’Italia: sebbene gelosi della loro autonomia, i protagonisti di queste straordinarie imprese furono spregiudicati abbastanza per vendere l’anima a Cosa Nostra, camorra, terrorismo neofascista, P2, Servizi Segreti deviati, politici corrotti ma anche magistrati, avvocati, carabinieri, poliziotti e alti prelati che per denaro o per potere scesero a patti con il diavolo.