Prosperini patteggia la pena «In silenzio, senza ammissioni» – Milano
4 Maggio 2010Prosperini patteggia la pena «In silenzio, senza ammissioni» – Milano.
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Prosperini al momento dell’uscita dal carcere di Voghera (Fotogramma) |
MILANO – «È un patteggiamento silenzioso, senza ammissioni». Lo ha affermato l’ex assessore regionale lombardo Pier Gianni Prosperini prima di entrare nell’ufficio del giudice di Milano, Gloria Gambitta, che ha ratificato l’accordo di patteggiamento raggiunto dal politico con la procura di Milano, in relazione al giro di tangenti sulla promozione televisiva del turismo che lo ha visto coinvolto, con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e truffa. Prosperini ha patteggiato una pena di 3 anni e 5 mesi di reclusione. «Come stiamo? Stiamo bene», ha detto ai cronisti l’ex assessore, che il 25 marzo scorso ha tentato il suicidio mentre si trovava a casa agli arresti domiciliari. «Siamo un po’ esterrefatti e toccati – ha proseguito -, colpiti e offesi, così siamo».
IN DIALETTO – Rispondendo a una domanda dei cronisti sugli altri stralci di indagine aperti, tra cui uno che lo vede indagato per corruzione internazionale, Prosperini ha risposto: «Tutti i giorni ce n’è una nuova», pronunciando la frase in dialetto lombardo, come suo solito. Riguardo il suo coinvolgimento in una vicenda di traffico d’armi verso l’Iran (il politico al momento non è indagato), l’ex assessore ha detto: «Una nazione estera, con il permesso dei ministeri esteri e della polizia, è andata dalla Beretta e ha preso 50 fucili». Richiamato dai suoi avvocati per l’inizio dell’udienza, alla domanda dei cronisti su come stia vivendo questo periodo, Prosperini ha risposto: «Pregando».
«FARO’ VOLONTARIATO» – «Da ora in poi mi dedicherò al volontariato per i meno fortunati, i disabili e per chi ha difficoltà motorie, attraverso l’ippoterapia in cui credo molto», ha poi aggiunto l’ex assessore, all’uscita. E la politica? «Per un po’ niente politica», ha ribadito l’ex assessore, aggiungendo che il suo non è un «no» definitivo alla politica, ma che «sarà difficile tornare» in questo campo. D’ora in avanti, però, ha aggiunto Prosperini, la sua «sarà una vita di lavoro e di dedizione per i meno fortunati». In particolare, si dedicherà all’ippoterapia, mettendo in campo le sue conoscenze «tecniche, equestri e di medico». Comincia ora, ha ribadito, «una nuova vita».
SOCCORSO A UNA DONNA SVENUTA – L’occasione di rendersi utile si è presentata subito: Prosperini, mentre si preparava a lasciare il Palazzo di Giustizia dopo aver salutato i giornalisti, si è imbattuto in una donna che si era sentita poco bene nei corridoi del primo piano. Prosperini, con la sua esperienza di medico, ha notato la donna svenuta e si è fermato a prestarle soccorso, facendola distendere e sollevandole le gambe. Un episodio in linea con le dichiarazioni rese poco prima.
Redazione online
04 maggio 2010