Veltroni: no a scissioni, siamo tra quelli che hanno fatto nascere il Pd

8 Maggio 2010 0 Di luna_rossa

Pd, Veltroni: no a scissioni «Il premier ha superato le regole della democrazia»

Nessuna scissione, «non potremmo mai scinderci perchè siamo quelli che ci credono di più, quelli che lo hanno fatto nascere». Lo ha detto Walter Veltroni parlando al seminario di Area Democratica. «Non possiamo continuare – ha aggiunto – con i conservatorismi», ma serve che il Pd mantenga la sua identità, quel Pd che «forse abbiamo messo troppo tempo a fare ma a nessuno è permesso di disfare».

Il Pd deve smetterla di immaginare «Cln» come strumento per battere Silvio Berlusconi, «non ci sono scorciatoie» il partito può vincere solo lavorando sul proprio profilo riformista e le vicende di David Cameron e Giorgios Papandreou ci vuole tempo per costruire una vittoria e a volte si passa anche attraverso una sconfitta.

Walter Veltroni, durante il convegno di Area democratica, boccia la linea seguita in queste settimane dal vertice del Pd di fronte alle fibrillazioni della maggioranza: «Non ci sono scorciatoie non ci sono Cln, che tra l’altro i nostri partner non vogliono: più ne parliamo peggio è. Dobbiamo pensare a noi stessi, non come partito ma come riformisti». «Cameron – sottolinea – ha perso le elezioni precedenti e ha vitno queste, lo stesso Papandreou… se non abbiamo il coraggio di investire su una prospettiva riformista, paghiamo un prezzo molto alto».

Dunque, no al ritorno all’Unione: «Se noi rispondiamo solo, di nuovo, con una coalizione puramente e semplicemente antiberlusconiana, sbagliamo di nuovo. Dobbiamo avere il coraggio di un respiro lungo, Enrico Berlinguer avrebbe detto di un pensiero lungo».

La linea uscita dal «congresso oggi va vista in un’altra luce». Così Walter Veltroni a Cortona parla della linea della mozione Bersani uscita vincitrice dal congresso del Pd. Una linea che va vista sotto una nuova luce perchè, spiega, si fondava su due punti essenzialmente: l’alleanza con l’Udc e «partito con la ‘p’ maiuscola».

In Italia è in atto uno «scardinamento dell’opinione pubblica» facendo in modo che «si abitui a tutto». Veltroni ha citato ad esempio la telefonata tra Fassino e Consorte che sarebbe stata ascoltata dal premier. «Se fosse vero – ha detto – che il presidente del Consiglio ha ascoltato una registrazione» che gli veniva offerta per motivi di ricatto «di un leader dell’opposizione per di più di un gentiluomo come Fassino saremmo di fronte a qualcosa di gigantesco, qualcosa che in altri Paesi europei avrebbe portato a gravi problemi istituzionali, siamo oltre i confini della democrazia, delle regole del gioco, siamo alla mitridatizzazione». Per questo, secondo Veltroni, è necessario che il Pd si difenda lanciando la sua sfida che deve essere basata su «innovazione e conquista».

E sul governo dice: Silvio Berlusconi non resisterà tre anni senza andare a votare. «Sono convinto – dice – che Berlusconi non è in grado di reggere tre anni senza elezioni: non è un presidente del Consiglio, è uno straordinario organizzatore delle proprie campagne elettorali, ma non gli chiedete di occuparsi dei problemi del Paese». Inoltre, aggiunge, ci sono altri motivi che lasciano pensare ad una fine anticipata della legislatura: «La lega vuole incassare oggi, e Berlusconi può pensare di voler dare un colpo a Fini».

08 maggio 2010 – L’Unità.it