Berlusconi, flop al microfono – l’Espresso
29 Marzo 2011 0 Di luna_rossa
Berlusconi, flop al microfono – l’Espresso.
Ieri mattina a Milano, davanti a Palazzo di giustizia, doveva tenere un comizio sul predellino. Ma il filo era troppo corto, lo show è saltato e il Cav. ha dovuto rimediare su Internet
Un predellino riuscito a metà, quello di ieri mattina, all’uscita dal Palazzo di giustizia di Milano. Si è infatti scoperto che Silvio Berlusconi avrebbe dovuto tenere un piccolo comizio contro i giudici, confidando nelle molte telecamere presenti e quindi nei telegiornali che avrebbero mandato in onda la sua invettiva. I presenti, del resto, avevano notato che c’era qualcosa di strano: salito sull’auto, il premier si guardava attorno come se aspettasse qualcosa, alternando gli immancabili sorrisi con una certa impazienza e con qualche sguardo interrogativo rivolto ai suoi.
Oggi si è scoperto che in effetti aspettava un microfono, che nella sceneggiatura prevista doveva arrivargli in mano come per caso, con una simulazione di spontaneità e di improvvisazione. Invece lo spettacolino era stato preparato dal coordinatore lombardo il Pdl, Mario Mantovani, che aveva allertato dei tecnici all’uopo.
I potenti mezzi del patron di Mediaset hanno fatto però flop: il microfono era pronto ma il filo era troppo corto e non arrivava alla bocca del presidente. Il quale, infuriato per la vana attesa, a un certo punto è entrato in macchina ed è andato via.
Così stamattina Berlusconi è stato costretto a un inconsueto messaggio ai Promotori della libertà, quello che di solito registra il sabato e che invece è stato anticipato perché appunto è il discorso che il premier doveva tenere davanti al tribunale, con un effetto scenico e mediatico molto maggiore: l’attacco alla Procura di Milano per aver «sperperato venti milioni di euro per mettere in piedi il processo Mediatrade con accuse false contro di lui: «L’accusa è totalmente falsa e i miei avvocati lo hanno dimostrato, così falsa che c’è da chiedersi con quale coraggio la procura di Milano abbia insistito a spenderci sopra tra consulenze, rogatorie e atti processuali solo qualcosa come una ventina di milioni di euro tolti dalle tasche dei contribuenti».
E ancora: «Questo è solo uno dei 31 processi avviati contro di me in 17 anni, con oltre mille magistrati che si sono occupati di me e delle mie aziende. Ventiquattro si sono conclusi con l’assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto. Ho deciso di partecipare a queste nuove udienze per dimostrare che le accuse contro di me non solo sono infondate, ma addirittura ridicole».
Probabile insomma che di qui alle prossime udienze il filo del microfono venga opportunamente allungato: e fuori dal Tribunale, dai prossimi giorni, arriveranno i comizi.