La rivolta in Siria corre sul Web Yemen, Saleh pronto a lasciare- LASTAMPA.it
26 Marzo 2011
La rivolta in Siria corre sul Web Yemen, Saleh pronto a lasciare- LASTAMPA.it.
Gli insorti oggi preparano
manifestazioni in tutte le
città del Paese. E in Africa
si corre ai ripari per evitare
lo scoppio di nuovi tumulti
DAMASCO
Si allarga a macchia d’olio la protesta in Siria. Sarebbero almeno 55 le persone rimaste uccise dall’inizio degli scontri una settimana fa, secondo Amnesty International. Ieri a Daraa le forze di sicurezza hanno sparato sulla folla ed è stato appiccato il fuoco alla statua dell’ex presidente Hafez al-Assad. Proteste e panico infiammano anche a Damasco, che si prepara alla grande «rivolta popolare in tutti i governatorati siriani», paventata dai ribelli su Facebook.
Proprio dal social network è iniziato lo scorso 15 marzo un movimento di contestazione senza precedenti con un appello in cui si chiedeva la fine della tirannia e delle «leggi speciali» introdotte da Assad Nel testo che invita alla rivolta oggi, sabato 26 marzo, anche un’espressione popolare araba impiegata dagli insorti siriani che lottarono contro il mandato francese e ripreso in una celebre serie tv in onda in questi giorni nel Paese.
In Yemen, intanto, il presidente Ali Abdullah Saleh cerca di arginare il movimento di protesta. Di fronte ad una folla di sostenitori nella capitale Sanaa si è detto pronto a cedere il potere per evitare spargimento di sangue, ma solo «in mani sicure». Intenzione confermata anche dal ministro degli Esteri Abubakr al-Qirbi, il quale spera che il decisivo accordo con l’opposizione per il passaggio di consegne possa avvenire già oggi: «Penso che i tempi siano qualcosa che può essere negoziato. Non dovrebbero davvero essere un ostacolo per raggiungere un’intesa».
È da un mese che nel Paese si svolgono manifestazioni anti-governative, mirate principalmente a ottenere le dimissioni di Saleh, al potere da 32 anni. Il sostegno al presidente sta rapidamente scemando, con diversi rappresentanti dell’esercito che sono passati a sostenere i movimenti di opposizione. Le proteste sono state represse duramente dalle forze dell’ordine: solo ieri a Sanàa si sono registrati 40 morti.