Notte di bombe sulla Libia Sequestrati tre giornalisti occidentali – Repubblica.it

22 Marzo 2011 0 Di luna_rossa

Notte di bombe sulla Libia Sequestrati tre giornalisti occidentali – Repubblica.it.

Notte di bombe sulla Libia Sequestrati tre giornalisti occidentali

Proseguite le incursioni su Tripoli, Zintan, Misurata, Sirte, Sabha e una zona a est di Bengasi dove le forze del raìs arretrano. Colpiti porti e basi aeree. spareremo”Berlusconi: “Addolorato per Gheddafi, noi non spareremo”ma i piloti smentiscono. Scontro con la Francia, Frattini: “Comando alla Nato, questione di serietà”. Gelo francese: “Applichiamo la risoluzione Onu”. Ma Obama apre: “L’Alleanza avrà un ruolo”. Voci sulla morte di un figlio del Colonnello. Ansia per il rimorchiatore italiano, rientrato a Tripoli.

Aggiornato alle 10:25 del 22 marzo 2011)

10:25
Casini: dalla parte delle vittime, non del “carnefice” Gheddafi 33
“Affronteremo con senso dello Stato il dibattito parlamentare di domani, ma una cosa deve essere chiara: siamo addolorati per le migliaia di donne e di uomini assassinati da Gheddafi e dai suoi scherani, non certo per la sorte del leader libico. Tra il carnefice e le vittime non abbiamo dubbi da che parte stare”. Lo dichiara il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, confermando la posizione del partito in vista del confronto in Parlamento sulla risoluzione Onu
10:22
Frattini: prossima tappa cessate il fuoco con monitoraggio Onu 32
In Libia la prossima tappa sarà un cessate il fuoco con il “monitoraggio dell’Onu”. E’ quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini a Radio Anch’io. “La prossima tappa – ha proseguito il titolare della Farnesina – dovrà essere il rispetto assoluto del cessate il fuoco”. Per questo bisognerà fare appello all’Onu “come organismo incaricato di verificare sul terreno che il cessate il fuoco ci sia”, ha proseguito il ministro, ricordando come il leader libico Muammar Gheddafi abbia più volte annunciato una cessazione delle ostilità che poi non c’è stata. “Appena realizzato un serio cessate il fuoco dovrà partire il dialogo politico”, ha infine sottolineato Frattini, spiegando che ciò servirà ad evitare il rischio di una spartizione della Libia
10:16
Atterrato a Trapani aereo Awacs 31
E’ atterrato pochi minuti fa alla base militare di Trapani Birgi un Awacs, uno speciale aereo con un sistema elettronico basato su un radar progettato per eseguire missioni di sorveglianza aerea. Proseguono così le manovre militari all’aeroporto dove ha sede il 37° stormo dell’Aeronautica militare. A Birgi, intanto, il livello di allerta è ‘Bravo 00’
10:13
Forze di Gheddafi attaccano Zintan con armi pesanti 30
Al Jazeera riporta che forze fedeli a Gheddafi stanno attaccando la città di Zintan con armi pesanti, senza aggiungere ulteriori dettagli
10:11
Lega Araba, Moussa: sia popolo a decidere su Gheddafi 29
“Resto dell’idea che sia giusto impedire che vengano uccisi i civili e che a decidere la permanenza al potere di Muammar Gheddafi debba essere il popolo libico e non altri”. E’ con queste parole che il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, commenta al quotidiano arabo Al Hayat le ultime evoluzioni della crisi libica. A proposito della critica espressa nei giorni scorsi sulle modalità con le quali i paesi della coalizione conducono le operazioni militari, ha affermato: “Il nostro non è stato un passo indietro, vogliamo proteggere i civili libici e lasciare loro la libertà di scelta, ma al contempo non vogliamo che vengano attaccati. Per questo vogliamo la no-fly zone e l’applicazione delle risoluzioni dell’Onu”
10:02
Frattini: non credo equipaggio rimorchiatore ostaggio 28
“Non credo ci sia un rischio” di una presa di ostaggi nella vicenda del rimorchiatore trattenuto in Libia. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini a Radio Anch’io, spiegando che altrimenti chi controlla la nave si sarebbe mosso “in altro modo, sarebbe scomparso dai radar”. Il titolare della Farnesina ha assicurato che vi è un “monitoraggio molto attento” del rimorchiatore che viene “seguito con il satellite”. “A bordo vi sono libici che non conosciamo”
09:57
Vescovo Tripoli: bombe non portano da nessuna parte 27
“Un intervento sbagliato. Non si può risolvere la violenza con altra violenza. Non si capisce chi comanda e cosa vogliono fare. Dicono che bombardano la contraerea e poi tentano di colpire Gheddafi”. Così monsignor Martinelli, vescovo di Tripoli, ha commentato i bombardamenti che da tre giorni stanno colpendo il territorio libico. “E’ una situazione che non porterà da nessuna parte”, ha aggiunto. La comunità cristina di Tripoli conta tra le sue file, molti congolesi, etiopi ed eritrei “costretti a rimanere nel paese per l’impossiblità di rientrare nei loro. Stiamo cercando di aiutare a tenere insieme la nostra comunità. Fortunatamente per i rifugiati si è aperto un varco verso la Tunisia, dove le Nazioni Unite hanno aperto uffici al confine”, ha spiegato il vescovo. Della comunità italiana a Tripoli, “sono rimaste solamente due suore. La gente ha paura di uscire di casa, io rimango qui finchè rimarrà un solo cristiano”
09:49
Ha ormeggiato nel porto di Tripoli il rimorchiatore italiano 26
L’armatore Augusta Offshore, società proprietaria del rimorchiatore Asso 22, in una nota annuncia che “questa mattina alle 8.30 ore italiane, il rimorchiatore Asso Ventidue ha ormeggiato nel porto di Tripoli. L’equipaggio è stato autorizzato dai militari libici a bordo a contattare familiari e compagnia. Confermiamo che tutti i membri dell’equipaggio stanno bene. In questi giorni l’attività di Asso Ventidue si è limitata a monitorare le coste libiche”. La vicenda, conclude la nota, “non può considerarsi conclusa”
09:47
Uganda contro coalizione: no-fly zone, perché non anche in Bahrein? 25
Il presidente ugandese Yoweri Museveni condanna i raid aerei lanciati dalla coalizione internazionale in Libia e accusa l’Occidente di usare due pesi e due misure. In un articolo pubblicato oggi dal quotidiano ugandese New Vision, Museveni sostiene che l’Occidente ha voluto imporre una no-fly zone in Libia, chiudendo invece un occhio su situazioni simili a quella libica, come in Bahrein e in altri paesi con governi filo-occidentali
09:45
Scomparso anche fotografo francese 24
C’è un quarto repoter in Libia di cui non si hanno più notizie da domenica. Si tratta del fotografo freelance francese Stèphane Lehr, dell’agenzia Polaris Images, scomparso mentre si trovava nella Libia orientale. E’ quanto ha riferito con una nota Reporter Senza Frontiere, secondo cui il fotografo si trovava a Bengasi con una troupe televisiva francese. Jean-Pierre Pappas, direttore della Polaris Images, ha riferito di non avere notizie dal suo collaboratore da due giorni. Secondo un giornalista sul posto, invece, Lehr si sarebbe diretto verso al-Ajabiya, cittadina sulla costa a sud di Bengasi
09:44
Frattini: capo resistenza libica esclude fondamentalismo 23
“Non credo che l’opposizione libica sia dominata dall’estremismo radicale”. E’ quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini a Radio Anch’io, sottolineando di aver “parlato personalmente con il capo della resistenza libica”, l’ex ministro Jalil. Questi gli ha spiegato che vi era stata “la percezioni di cellule radicali islamiste che volevano infiltrarsi nel loro movimento, ma le hanno individuate e allontanate”
09:41
Tre giornalisti arrestati, la testimonianza dell’autista 22
I giornalisti dell’Afp arrestati sono il britannico Dave Clark, 38 anni e il tedesco-colombiano Roberto Schmidt, 45, con loro anche un fotografo della Getty Images, l’americano Joe Raedle, 45. Di loro non si avevano più notizie da venerdì. L’autista libico che ha dato la notizia, Mohammed Hamed, rientrato domenica a Tobruk, nella sua testimonianza ha detto di aver preso i tre giornalisti a bordo della suo auto la mattina del 19 marzo a Tobruk, di averli accompagnati lungo la strada che conduce ad Ajdabiya. Qualche decina di chilometri prima di entrare in quest’ultima, ha raccontato l’autista, hanno incrociata una colonna di mezzi militari libici, jeep e veicoli blindati trasporto truppe, hanno cercato di compiere una inversione a U ma sono stati bloccati dalle armi spianate di quattro militari e costretti a scendere. Dave Clark ha gridato ai militari “Sahafa!, sahafa!” (Stampa!, stampa!), ma i tre giornalisti – dice l’autista – sono stati costretti a inginocchiarsi sul bordo della strada con le mani dietro alla nuca. L’auto, insieme ad altri veicoli che sono passati nel frattempo lungo la strada, fra i quali un’ambulanza, sono stati dati alle fiamme dai militari, che hanno poi caricato i tre giornalisti su un mezzo militare verso una destinazione sconosciuta
09:39
Turchia: non parteciperemo a operazioni militari 21
La Turchia ha escluso la possibilità di cooperare in qualsiasi intervento militare in Libia, ma potrebbe prendere parte a “operazioni con scopi umanitari”. Lo ha detto il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, conversando con i giornalisti sull’aereo che lo ha riportato ad Ankara dopo la sua visita in Arabia Saudita. “Non vogliamo che la Libia diventi un secondo Iraq, dove sono state uccise più di un milione di persone”, ha aggiunto Erdogan, precisando di aspettarsi un “chiarimento” riguardo a chi prenderà il comando delle operazioni militari
09:37
Frattini: Francia ricordi di essere membro Nato 20
La Francia di Sarkozy non deve dimenticare che fa parte della Nato. Lo sostiene il ministro degli Esteri Franco Frattini a Radio Anch’io, lasciando intendere come sia auspicabile un ripensamento da parte di Parigi nella sua gestione di fatto unilaterale della crisi libica. “La Francia – dice il ministro – non deve tornare sui suoi passi” rispetto all’atteggiamento assunto, ma ricordarsi che “è un partner dell’Alleanza atlantica e dell’Unione europea” riconoscendo, aggiunge Frattini, che la Nato “è la struttura che ha portato la sicurezza nel mondo negli ultimi 60 anni”
09:36
Decollati due F18 canadesi da Trapani 19
Due caccia F18 canadesi sono appena decollati dallo scalo militare di Trapani Birgi dove è di stanza il 37/mo storno dell’aeronautica militare. Proseguono così i decolli e gli atterraggi, intensificatisi ieri, che hanno visto in cielo Tornado e F16. Il livello di allerta nella base rimane “bravo 00”
09:36
Frattini: avviare subito mediazione 18
“Bisogna avviare subito un’azione di mediazione politica per far comprendere a Gheddafi che deve lasciare” per far posto alla creazione di “una nuova Libia aperta ai principi della democrazia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in diretta a Radio Anch’io
09:35
Frattini: regole d’ingaggio decise di volta in volta 17
Le regole di ingaggio “vanno decise volta per volta”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in diretta con Radio Anch’io a proposito dell’eventualità che gli aerei italiani possano colpire direttamente la Libia. Ma, ha puntualizzato il ministro, perché è “importante agire con una decisione condivisa” e quindi sotto il comando della Nato
09:30
Al Jazeera: raid notturni su radar e contraerea a est Bengasi 16
I raid aerei condotti la scorsa notte dalle forze della coalizione internazionale hanno colpito, tra l’altro, installazioni radar e due basi di difesa contraerea a est di Bengasi. Lo riferisce l’emittente satellitare Al Jazeera. Gli aerei occidentali ieri hanno colpito anche installazioni militari a Sabah, città a circa 800 km a sud di Tripoli, nota per essere una roccaforte del colonnello Muammar Gheddafi. E’ la prima volta che un attacco viene condotto così a sud
09:29
Frattini: rispettare e difendere la risoluzione Onu 15
Dobbiamo “difendere la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dobbiamo rispettarla scrupolosamente. Tutto quello che esce fuori dalla risoluzione non lo accetteremo” ha detto ancora il ministro degli Esteri Franco Frattini in diretta a Radio Anch’io, rispondendo alla domanda di un ascoltatore che criticava i bombardamenti su Tripoli
09:25
Frattini: consegnate a Bengasi 90 tonnellate di aiuti 14
L’Italia “ha consegnato 90 tonnellate di aiuti umanitari a Bengasi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in diretta a Radio Anch’io. “Lo abbiamo fatto solo noi italiani. Per questo motivo la nuova Libia sarà amica dell’Italia come lo è stata la vecchia”
09:24
Frattini: nella prima fase privilegiata rapidità, ora regole 13
Frattini ha spiegato che “nella primissima fase abbiamo privilegiato la rapidità dell’azione e quindi abbiamo accettato che vi fossero tre comandi diversi”. “Era indispensabile” che la missione partisse prima che fosse ” troppo tardi”, ha proseguito il capo della diplomazia italiana, “ma ora è tempo di tornare alle regole”. Regole che, ha aggiunto “dicono coordinamento unico, condivisione delle responsabilità”
09:23
Decollati due F16 italiani dalla base di Trapani 12
Due F16 italiani sono decollati pochi minuti fa dalla base militare di Trapani Birgi dove ha sede il 37° stormo dell’Aeronautica militare. Top secret la destinazione dei due caccia
09:22
Frattini: Londra ci sostiene, lo facciano anche gli Usa 11
Il ministro Frattini ha ricordato che il premier britannico David Cameron “sostiene la posizione italiana” e ha auspicato che lo facciano “anche gli amici americani”. Con una moltiplicazione di comandi, ha spiegato ancora Frattini, “ognuno vorrebbe riassumere il controllo delle operazioni”. L’Italia “non si tira indietro, ma se sette basi dipendono dal controllo Nato non ho nulla da obiettare. Se cosi non fosse gli aerei che partiranno dalle basi italiane devono essere sotto un controllo di cui mi assumo la responsabilità”
09:21
Frattini: comando a Nato questione di serietà 10
Il comando delle operazioni militari contro la Libia “deve passare alla Nato, è una questione di serietà, una questione altamente politica”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in diretta con Radio Anch’io. “Non possiamo immaginare – ha spiegato il capo della Farnesina – che ci siano comandi separati da ciascuno dei quali dipendano alcune scelte. Mi auguro che dalla riunione di oggi del Consiglio atlantico arrivi la decisione”
09:16
Diretto a Tripoli il rimorchiatore italiano 9
Il rimorchiatore Asso 22, con a bordo 11 persone, di cui 8 italiani, sequestrato sabato scorso nel porto di Tripoli, a quanto si apprende starebbe rientrando proprio nel porto di Tripoli. L’Asso 22 si era inizialmente diretto verso un piattaforma dell’Eni poi, dopo essere stato ‘intercettato’ da un elicottero della coalizione internazionale nella serata di domenica, aveva invertito la rotta dirigendosi appunto verso il porto della capitale Libica.
08:54
Arrestati tre giornalisti occidentali 8
Tre giornalisti occidentali sono stati arrestati dalle forze armate libiche. Lo ha reso noto il loro autista. Si tratta di due reporter dell’agenzia France Presse e un fotografo della Getty Images, fermati il 19 marzo nella zona di Tobruk.
08:36
La Cina: “Immediato cessate il fuoco” 7
La cina è tornata a chiedere l’interruzione dei raid aerei alleati e ha ribadito di essere contraria “all’uso della forza” che “potrebbe fare vittime civili e scatenare una crisi umanitaria”. Per questo motivo la cina chiede un “cessate il fuoco immediato”.
08:34
I Verdi Ue: “Chi protesta sta con Gheddafi” 6
Scendere in piazza contro la missione internazionale in Libia significa stare con Gheddafi. E’ la posizione del leader dei Verdi al Parlamento europeo, Daniel Cohn-Bendit che in un’intervista a Repubblica spiega: “Ricordate Francia e Gran Bretagna del ’36, che lasciarono sola la Rapubblica spagnola contro Franco, Hitler e Mussolini”.
08:27
Ft: tensioni alla Nato con Francia e Germania 5
Secondo il Financial Times, ieri gli ambasciatori francese e tedesco hanno abbandonato i lavori del consiglio dell’alleanza atlantica, dopo che il segretario generale Rasmussen ha criticato Parigi, per la sua contrarierà a un comando nato dell’operazione e Berlino per la sua scarsa partecipazione.
08:26
La tv libica: “Dei danesi l’attacco al bunker di Gheddafi” 4
La tv di stato libica ha accusato la Danimarca di avere eseguito domenica l’attacco contro il compound di Bab al-Aziziya, a Tripoli, dove si trova anche la residenza del colonnello Muammar Gheddafi. L’emittente ha quindi acccusato Copenaghen di avere condotto “per diversi anni una campagna contro i musulmani”, riferendosi alla questione delle vignette offensive sul profeta Maometto
07:33
Colpite basi della Marina e aeroporti 3
Nei bombardamenti è stata colpita la base della Marina militare di Bussetta, a dieci chilometri dalla capitale. Sono stati colpiti porti e aeroporti a Sirte e Sabha, entrambe roccheforti politiche e militari di Muammar Gheddafi. A Sabha sarebbero stati bombardati un deposito militare e una colonnna militare lealista in movimento verso Zintan, 120 km a sudest di Tripoli.
07:34
Le forze del rais arretrano da Bengasi 2
Nell’area di Bengasi, la più solida roccaforte dei ribelli, i soldati di Gheddafi si sarebbeo ritirati di circa 100 km, mentre è fallito il tentativo di riconquistare Agedabia, sotto il controllo delle milizie del rais.
07:29
Nella notte nuove incursioni 1
Notte di bombardamenti sulla Libia. Tripoli, Zintan, Misurata, Sirte, Sabha e una zona a est di Bengasi: è su questi obiettivi che si è concentrata la terza ondata di attacchi della coalizione occidentale sulla Libia.

(22 marzo 2011)