Quotidiano Net – Libia, la Nato ha preso il comando Barca ‘scomparsa’: “Stanno bene”

31 Marzo 2011 0 Di luna_rossa

 

 

Quotidiano Net – Libia, la Nato ha preso il comando Barca ‘scomparsa’: “Stanno bene”.

L’avvicendamento è avvenuto in mattinata. Il ministro degli Esteri libico si dimette e vola a Londra. Stabilito un contatto con il peschereccio ‘Mariella’. NY Times: aiuti Usa ai ribelli

Roma, 31 marzo 2011 – ULTIM’ORA – La Capitaneria di porto di Siracusa è riuscita a stabilire un contatto con il peschereccio ‘Mariella’, dato per disperso ieri a circa 50 miglia dalla costa di Bengasi. I tre membri dell’equipaggio a bordo “stanno bene”, hanno riferito fonti della Capitaneria.

L’allarme per il peschereccio, di cui non si hanno notizie dalla scorsa notte, iscritto al numero SR2425 di Siracusa, era stato lanciato alle 22.30 di ieri con un messaggio satellitare a circa 50 miglia al largo di Bengasi. L’imbarcazione di circa 20 metri, con tre persone a bordo, impegnato nella pesca già dallo scorso 24 marzo, si trovava nel golfo della Sirte (acque libiche) quando ha lanciato la richiesta SOS con la “bluebox”, sistema di rilevamento satellitare che collega le unità da pesca con la centrale operativa delle Capitanerie di porto.

Dopo l’allarme, a quanto riferito dalla guardia Costiera – sugli schermi l’unità si è spostata al massimo della propria velocità, ed è infine scomparsa. Inutili tutte le chiamate radio e telefono eseguite per tutta la notte dalla Guardia costiera italiana, che ha coinvolto nella ricerca tutte le navi militari e mercantili presenti in zona. L’equipaggio dell’unità è composto dal capobarca Angelo Miraglia, 43 anni, Ernesto Len di 62 anni, e Giuseppe Gennuso, 56 anni.

PUNTO – La Nato ha assunto il comando di tutte le operazioni effettuate in Libia a partire dalle 8 di oggi, succedendo così alla coalizione multinazionale impegnata dal 19 marzo. Lo hanno indicato fonti diplomatiche

Il regime di Muammar Gheddafi, intanto, comincia a vacillare. Uno dei suoi uomini di punta, il ministro degli esteri Mussa Kussa, ha deciso di abbandonare il colonnello e rassegnare le dimissioni. Dopo una misteriosa tappa di due giorni in Tunisia, definita come una “visita privata”, Kussa è arrivato a Londra.

Qui è stato il Foreign Office ad annunciare: “E’ venuto di sua spontanea volontà. Ci ha detto che si è dimesso dalle sue funzioni”, è stato aggiunto. Una defezione che è stata subito definita “molto importante” da fonti dell’amministrazione Usa, perché indicativa del fatto che “la gente che circonda Gheddafi ritiene che la sua fine è ormai prossima”.

Intanto Barack Obama, che ieri ha telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita a New York per esprimergli “profondo apprezzamento” per l’impegno italiano nella promozione della pace e della stabilità nel mondo, avrebbe già firmato un ordine segreto per autorizzare l’invio di aiuti ai ribelli libici.

L’ordine, secondo quanto riferito dal New York Times, è stato firmato settimane fa e dà alla Cia l`autorità di fornire armi e sostegno di altra natura alle forze che combattono contro il colonnello Muammar Gheddafi. Ma per il momento non sarebbero ancora state inviate armi in Libia, ha riferito la fonte.

Quanto alla situazione sul terreno, continuano i raid della coalizione internazionale contro obiettivi del regime. Aerei militari hanno sorvolato questa notte la capitale libica dove sono state udite potenti esplosioni che hanno interessato un sobborgo dell’area orientale. Secondo quanto riferito da un testimone, sarebbe stato colpito il sobborgo di Salaheddin, a sudest di Tripoli.

La fonte ha riferito che le incursioni avrebbero riguardato un sito militare situato nell’area. L’ agenzia ufficiale libica Jana ha indicato successivamente che “una località civile di Tripoli è stata fatto oggetto questa notte di bombardamenti dell’aggressore colonialista crociato”, alludendo alla coalizione internazionale.

LA BATTAGLIA – Gli insorti libici stanno facendo ritorno a Brega, importante terminal petrolifero della Cirenaica a 250 chilometri da Bengasi, dopo essere stati messi in fuga ieri dall’arrivo delle truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi.  Lo riferisce l’emittente satellitare al-Arabiya.

Nella serata di ieri, i media internazionali davano Brega per riconquistata dalle forze di Gheddafi. Un fatto che riporterebbe la situazione al punto in cui era il 26 marzo, prima della grande rimonta degli insorti.

Secondo al-Jazeera, questa mattina i ribelli sono riusciti a cacciare le brigate fedeli a Muammar Gheddafi fuori da Brega. I soldati del regime si trovano in questo momento all’entrata occidentale della città.

Secondo un’altra fonte, invece, i ribelli sarebbero fermi a 40 km da Brega, nell’attesa di capire se si possano muovere o meno.

LUNEDI’ A ROMA UN RAPPRESENTANTE DEI RIBELLI – Lunedì prossimo sarà in visita a Roma per colloqui con il ministro degli Esteri Franco Frattini il “rappresentante per la politica estera” del Consiglio nazionale libico di transizione (Cnt), Ali al Isawi. Lo ha annunciato ai microfoni di Mattino cinque il ministro degli Esteri Franco Frattini.