Siria, Governo lascia, atteso discorso Assad – Mondo – ANSA.it
29 Marzo 2011Siria, Governo lascia, atteso discorso Assad – Mondo – ANSA.it.
Un nuovo esecutivo sara’ formato entro 24 ore
29 marzo, 16:12 ANSA
DAMASCO – Il governo siriano si è dimesso e il presidente Bashar al Assad parlera’ alla nazione ”questa sera o domani”. Lo ha detto la tv di Stato siriana, con una scritta in sovrimpressione, senza fornire un orario piu’ preciso. Assad parlera’ di fronte ai deputati dell’Assemblea del Popolo – il parlamento – e in diretta tv, per ”annunciare le riforme e soddisfare le richieste legittime del popolo siriano”, ha aggiunto l’emittente governativa. Giovedi’ scorso un consigliere presidenziale aveva anticipato che le riforme decise da Assad riguardano l’abrogazione della Legge d’emergenza in vigore dal 1963 subito dopo la promulgazione di una legge anti-terrorismo, oltre a una legge sulla stampa e una sui partiti da attuare in corrispondenza dell’emendamento dell’articolo n.8 della Costituzione che assegna al Baath, al potere da 48 anni, il ruolo ”guida nel Paese e nella societa”’.
A MIGLIAIA IN PIAZZA PER “LEALTA’ A NAZIONE” – Nel giorno della “Lealtà alla nazione”, migliaia di persone stanno affluendo a Damasco in una grande piazza nella parte orientale della città in sostegno del presidente Bashar al Assad, dopo che da due settimane il regime, al potere da quasi mezzo secolo, è scosso da proteste senza precedenti. Secondo la tv di Stato siriana, migliaia di persone si stanno radunando a piazza degli Omayyadi, la rotonda dove sorge l’alto monumento in cemento e vetro multicolore all’omonima dinastia araba, oltre alla Biblioteca nazionale, all’Opera e alla sede della stessa tv di Stato. Come riferiscono i media governativi siriani, le scuole di tutti i gradi e indirizzo e le università di tutto il Paese sono oggi chiuse per consentire alle “organizzazioni studentesche” e “alle famiglie” di esprimere “il loro appoggio alla nazione e al presidente”. Congedo per tutti i dipendenti pubblici è stato inoltre concesso oggi da tutte le istituzioni e apparati dello Stato per assicurare una più ampia “partecipazione popolare” a quella che è stata battezzata la “Giornata della lealtà alla nazione”.