Vinyls, slitta il pagamento degli stipendi degli operai | La Nuova Sardegna

22 Marzo 2011 0 Di luna_rossa

 

 

Vinyls, slitta il pagamento degli stipendi degli operai | La Nuova Sardegna.

Forte preoccupazione sull’andamento della trattativa: domani i sindacati in prefettura. Entro il 28 il fondo Gita dovrebbe definire la ricapitalizzazione

SASSARI. Lunedì? No, non era così perentorio. Gita e commissari avrebbero concordato la definizione del versamento di 700mila euro (utile per pagare gli stipendi di febbraio ai lavoratori) tra lunedì e mercoledì. Nella «giornata del silenzio», da fonti ministeriali trapela l’informazione che è la conferma di un film già visto. Prendere tempo, questo sembra essere l’obiettivo.

Ma fino a quando? E soprattutto: perché e a vantaggio di chi? Sarà che ci sono di mezzo svizzeri e tedeschi, forse anche russi. Fatto sta che le traduzioni in italiano cominciano a creare qualche problema. Se tutti erano certi che la scadenza fosse lunedì, vuol dire che – anche al ministero dello Sviluppo economico – era stata data questa comunicazione. Tra l’altro scritta nella lettera che i rappresentanti del fondo Gita avrebbero consegnato ai tre commissari straordinari.

Lì c’era anche la proposta di fare slittare la ricapitalizzazione della Vinyls Group (100milioni di euro) al 28 marzo. Ma il secondo passo era condizionato al rispetto del primo. Ora, considerato che in oltre un anno di annunci e rinvii, di bandi e intese finiti nel cestino, se ne sono viste di tutti i colori, meglio non farsi impressionare da un «disguido» di 48 ore.

Mercoledì è domani. Quindi non resta che attendere gli sviluppi. Per il momento l’unica buona notizia di ieri è il pagamento della cassa integrazione di dicembre. L’altra cosa confermata è che domani mattina, alle 9.30, i sindacati saranno ricevuti dal prefetto. E al rappresentante del Governo chiederanno di intervenire nei confronti del ministro affinchè ponga fine «a una situazione diventata ormai insostenibile». Il problema è che si continua a prendere tempo, spesso con scuse che risultano imbarazzanti. E si va avanti, di settimana in settimana, senza una soluzione.

Forse ancora alla ricerca dell’idea che sblocchi davvero l’incredibile vicenda. Nel frattempo le condizioni non migliorano, anzi possono solo peggiorare, perché non si riesce a vedere un minimo di strategia. Sembra quasi che si stia lavorando con la speranza di poter chiedere a qualcuno di farsi carico di una operazione che appare sempre più senza una destinazione certa.

E allora non si può fare a meno di ricordare l’affermazione dei giorni scorsi di un gruppo di manager di Vinyls Italia: «L’impressione è che vi sia l’interesse a prendere tempo, quasi a creare le condizioni il cui unico fine potrebbe non essere la ripresa dell’attività imprenditoriale ma il fallimento della società, senza rischi per alcuno se non per i suoi lavoratori». Una valutazione che non nasce a caso, ma è basata sui fatti, cioè su tutto quello che è accaduto finora.

«All’inizio di questa storia, non si sono volutamente prendere in considerazione altre soluzioni. Speriamo solo con l’opportuno obiettivo di un rilancio completo della chimica italiana del cloro-pvc. Noi speriamo che la soluzione Gita sia una realtà, ma nel caso risulti una illusione o una tattica dilatoria per altri obiettivi da chiarire, pensiamo che debbano essere prese in considerazione le altre soluzioni, anche parziali, per permettere la sopravvivenza di almeno una parte delle attività di produzione del pvc».