Ieri Alfano, indispettito dalla lettura della Costituzione messa in atto dal Pd e dalle critiche dell’opposizione, ha preso la parola per spiegare la sua riforma, epocale delle giustizia. Per farlo ha letto centinaia di numeri, a migliaia, di processi, dati, statistiche e quant’altro per dimostrare di avere ragione, che il processo breve ad personam è una cosa giusta. Peccato che alla fine con una prosopopea agghiacciante abbia massacrato nella culla la sua riforma epocale della giustizia. Tocca solo lo 0,2% dei processi in corso, da aggiungersi alla prescrizioni normali già in atto. A parte il fatto che le cifre non sono vere è il solito mangime con il quale alimentano i polli, di allevamento del pdl, già le trote votano la schifezza per altre ragioni molto più terrene. La mangiatoia. Ammesso che fossero vere le cifre del simpatico ministro manovrato con i fili dal puparo non si spiega perchè il parlamento è fermo da mesi, la politica da tre anni, per una riforma che non riforma niente, con un indice di risultato più basso del nostro Pil, che è già rasoterra. Insomma è una ulteriore conferma che la maggioranza di governo è formata da banditi, piduisti e da rincoglioniti che credono alla favola di Ruby nipote di Mubarak. A parte il lato ridicolo della faccenda c’è in ballo qualcosa di molto serio, il golpe, il regime e mi meraviglia che intellettuali, giornalisti, politologi si limitino alla cronaca di una tragedia annunciata senza fare niente di significativo, di eclatante. La crema intellettuale del paese si è spappolata il cervello nel parlarsi addosso, nell’autocitarsi ed incensarsi, sembrano tutti del La Malfa padre che aspettano il momento finale per dire: io lo sapevo. Il ruolo della “classe dirigente intellettuale” del paese dovrebbe essere diverso, mandare messaggi forti e chiari al popolino che non si rende conto del rischio che stiamo correndo. E’ inutile criticare l’opposizione che ripete tutti i giorni l’appello contro il tentativo di regime, alcuni lo scrivono da decenni, persino il sottoscritto. Se fosse sufficiente la lotta politica avremmo vinto le elezioni e così non è, il bandito ha ancora una maggioranza e se non fosse per gli ex fascisti di Fini l’avrebbe ancora più ampia. Quindi è un problema di informazione e di coinvolgimento della massa che già in maniera autonoma e con qualche aiuto da parte di intellettuali di punta è lanciata nella protesta di piazza. Non basta, devono denunciare in tutti i modi ed in tutti i luoghi il tentativo che la P2 sta tentando il golpe, la diretta dal parlamento di ieri l’avranno vista meno di 500.000 persone tutti gli altri non sanno niente, la televisione non dirà niente ed i giornali si perdono negli articoli di fondo mentre dovrebbero mettere in prima pagina titoli cubitali che avvisino del tentativo di regime. Ha detto giusto ieri quell’onorevole dell’opposizione che ha invitato la maggioranza ad essere più seria e responsabile, smettere di paventare una riforma epocale della giustizia e fare un articolo solo di legge per il processo Mills. Questa è una amnistia senza regole e senza scadenze, i leghisti lo devono sapere visto che i loro capi, da decenni, ci spaccano i maroni con la giustizia e la sicurezza. La propaganda piduista, che identifica sempre i politici come una casta, è voluta per fare in modo che qualsiasi cosa dica un politico non abbia credibilità. A questa propaganda partecipano, involontariamente, anche giornali qualificati come il Fatto per questo devono essere gli intellettuali a guidare ed illuminare le masse. Tanto fumo, tanta nebbia, porta gli sfiduciati dalla politica a pensare di risolvere problemi così gravi con le cinque stelle, due stelle in più del cognac, per ubriacarci meglio. Fonte Di Tutto di più, Slasch16.