Canotti nelle sorvegliatissime acque Nato Blitz dei «no war» napoletani: tre fermi – Corriere del Mezzogiorno
2 Aprile 2011
Canotti nelle sorvegliatissime acque Nato Blitz dei «no war» napoletani: tre fermi – Corriere del Mezzogiorno.
Venti pacifisti in gommone: striscione contro la guerra issato al largo delle basi di Nisida e Bagnoli
NAPOLI – Il generale Charles Bouchard sarà costretto a varare una «no canotto zone» nelle acque di Nisida. I militari della Nato, intorno alle 14, hanno infatti avvistato a largo della costa di Coroglio un paio di gommoni a remi. In teoria dovrebbero essere acque invalicabili.
Con semplici canotti invece una ventina di pacifisti hanno messo in scena un simbolico blitz contro la guerra in Libia nella sorvegliatissima zona navale dell’Alleanza atlantica. Fatte le debite proporzioni, una piccola impresa in stile Greepeace. Giunti nei pressi della banchina i «no war» napoletani – attivisti del centro sociale Insurgencia – hanno issato lo striscione «Via le basi di guerra diritto di accoglienza per tutti» nella giornata di mobilitazione di Emergency contro la guerra in Libia e per il diritto all’accoglienza dei profughi provenienti dal Nord Africa. Tre degli autori sono stati fermati, identificati e poi rilasciati dai carabinieri.
«TERRITORIO MILITARIZZATO» – «Con questa azione vogliamo aprire una campagna di mobilitazione che si sta già articolando a Napoli ed in tutta Italia contro la guerra in Libia e per l’accoglienza ai profughi» spiega Egidio Giordano del laboratorio Insurgencia. «Il governo Berlusconi mentre continua a regalare fette di territorio per le basi militari in Campania come nel resto del paese sta per allestire quello che definiamo un campo lager a Santa Maria Capua Vetere dove verranno internati i migranti di Lampedusa – continua Giordano – il movimento no war deve articolare l’opposizione contro la guerra in Libia a cominciare dal no alle basi militari e contro e per il diritto all’accoglienza per i profughi che arrivano dal Nord Africa».
CAROVANA IN TUNISIA E LIBIA – La prossima settimana, ricordano gli attivisti, partirà dall’Italia la carovana «Uniti per la Libertà» che giungerà prima in Tunisia e poi ai confini con la Libia portando aiuti e medicinali ai campi profughi dove migliaia di migranti sono internati da settimane. Sul blitz è intervenuto anche Pietro Rinaldi candidato per de Magistris sindaco al Comune di Napoli ed esponente dei centri sociali: «Napoli è una città dove le basi militari hanno sottratto enormi spazi della città all’usufrutto dei liberi cittadini – commenta – la Napoli che vogliamo deve vedere un processo di smilitarizzazione progressivo a cominciare dalle basi di Capodichino e di Bagnoli».
Alessandro Chetta
02 aprile 2011