Disintegrazione fisica e mentale delle truppe d’occupazione Usa. | Puntocritico :: www.puntocritico.net

8 Aprile 2011 0 Di luna_rossa

Disintegrazione fisica e mentale delle truppe d’occupazione Usa. | Puntocritico :: www.puntocritico.net.

 

 

Stralci di un’intervista radiofonica con Jaime Petras  dell’emittente CX36 Radio Centenario.

Efraín Chury Iribarne

Jaime Petras:

…è venuta di pubblico dominio un’informativa di un colonnello dell’esercito statunitense sulla condizione umana dei soldati statunitensi che combattono in Afghanistan e Irak. L’informativa è spaventosa perché viene a galla un tasso altissimo di tossicodipendenza; un aumento pazzesco di suicidi; una triplicazione di reati di violenza verso soldati nemici ma anche propri commilitoni e popolazione civile. Questo mostra la demoralizzazione dell’esercito… in mancanza di arruolamenti spontanei tra la popolazione diciamo così standard, l’esercito statunitense ha iniziato a reclutare persone con problemi di adattamento, problemi psichici e delinquenti, questo è parte della risposta; oggi vengono arruolati uomini che fino a pochi anni or sono sarebbero stati riformati e mai mandati in teatri di guerra, ma in cliniche psichiatriche. Inoltre molti soldati non vengono sufficientemente preparati, addestrati, mancano di adeguata preparazione fisica e psichica, ma anche di istruzione in relazione al paese dove vanno ad operare. Questa informativa rappresenta una condanna totale per le truppe d’occupazione statunitensi in queste guerre. E viene da una fonte non questionabile, dato che è lo stesso colonnello che sta esaminando il problema del deperimento fisico e mentale delle  truppe d’occupazione. Il problema ha toccato punte così allarmanti che stanno conformando una commissione finalizzata a studiare il modo di abbassare questi valori. Sarà difficile riuscirvi sopratutto in Afghanistan, è nel costume militare quello di approfittare della propria posizione per appropriarsi di ciò che offre il territorio per il proprio consumo, e l’Afghanistan offre oppio a volontà.

… il secondo fatto è che un senatore degli Stati Uniti, un’indipendente che non è formalmente allineato a nessuno dei due partiti, ha annunciato una lista delle dieci più grandi imprese nordamericane che non pagano imposte e che al contario ricevono rimborsi dal governo federale. Queste imprese come la General Electric, negli ultimi cinque anni non hanno pagato imposte, nonostante abbiano guadagnato più di 30 miliardi di dollari. Lo stesso dicasi per Citibank, Exxon Mobil….

Il problema del deficit fiscale, non è il salario degli impiegati, dei maestri, dei funzionari pubblici; il problema è che le più grandi imprese non pagano le imposte federali, ma al contrario ricevono sovvenzioni. Ma perché non pagano le imposte? Perché dispongono di contabili scaltri e capaci di eludere le complesse leggi fiscali, leggi che consentono nelle proprie contraddizioni di venire eluse da parte dei grandi potentati economici.

… gli ultimi dati che abbiamo sullo stato di New York, dove vive l’1% della popolazione, i super ricchi ricevono il 44% delle entrate dello Stato. Questa è una concentrazione della ricchezza incredibile che significa che per lo meno l’80% della popolazione riceve meno del 20% delle entrate. Abbiamo una delle società più diseguali di tutto il mondo. E questo in funzione della concentrazione del sistema finanziario, ma anche per le grandi riforme fiscali che stanno varando grazie alla tolleranza del governo Obama.

Obama si presenta come candidato ora perché è nel processo di  accumulazione dei fondi necessari a finanziare la propria campagna. Consentendo l’arricchimento alle imprese, rendendole più potenti, allarga le sue possibilità di accumulare un capitale di un miliardo di dollari necessario alla campagna elettorale. Ha buone possibilità, perché ha molti favori da raccogliere.

Le presidenziali si vincono così negli Stati Uniti, oggi il fondo necessario per una certezza minima di vittoria è fissato in un miliardo di dollari, che è stato il record della precedente elezione di Obama, altro che carisma… l’aver ottenuto più capitale dell’avversario gli ha garantito la vittoria. Per l’elezione di un senatore si parla come minimo di un capitale di 80 milioni di dollari, ma dipende da Stato a Stato… … è il sistema elettorale più corrotto del mondo. Non c’è altro sistema dove il denaro conta tanto come negli USA….