Immigrati, risse e tentativi di fuga Caos a Santa Maria Capua Vetere – Il Mattino

12 Aprile 2011 1 Di luna_rossa

Immigrati, risse e tentativi di fuga Caos a Santa Maria Capua Vetere – Il Mattino.

di Andrea Ferraro

CASERTA – Risse, tentativi di fuga, interventi delle forze dell’ordine per ripristinare la calma. È soprattutto di notte che si vivono momenti di tensione nell’ex caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere, dove ieri da Civitavecchia sono arrivati altri quindici profughi, tanti quanti erano i posti liberi.

Nella notte tra domenica e lunedì le forze dell’ordine hanno dovuto sedare una rissa dopo aver neutralizzato due tentativi di fuga, di cui uno conclusosi con il ricovero in ospedale di un immigrato per lesioni a una gamba (era già accaduto nei giorni scorsi: ieri 15 i ricoveri, per diversi motivi, al Melorio). Per tentare la fuga vengono utilizzate brandine e lenzuola, mentre per evitare di tagliarsi con il vetro disseminato lungo tutto il perimetro del muro alto più di cinque metri sono utilizzati maglioni e giubbotti. La convivenza non è facile.

Nessuno accusa l’organizzazione, il personale della Croce Rossa, che gestisce la struttura, e dell’Asl, impegnato anche di notte con visite mediche che spesso sono un pretesto per uscire dalla piazzola che ospita le tende, un «recinto delimitato con filo metallico» dice chi è potuto entrare nella tendopoli, ancora interdetta ai giornalisti. In mille convivono in 8mila metri quadrati. Spesso le liti scoppiano per dei furti, contrasti tra diverse fazioni, piccole prepotenze come le file non rispettate durante la distribuzione dei pasti o pasti sottratti, cosa che ha suggerito di modificare le modalità.

E a proposito di pasti, confezionati da una ditta specializzata, domenica in molti hanno protestato per l’utilizzo dell’aceto che ha dato un gusto al contorno quasi sconosciuto. Nel mirino anche l’acqua minerale. E una nuova protesta è stata inscenata ieri: il conducente del furgone è stato costretto ad allontanarsi prima di tornare scortato. «La qualità non è assolutamente da mettere in discussione», dice la coordinatrice sanitaria, Antonella Guida. Paolo Monorchio, commissario della Croce Rossa di Napoli, aggiunge «che la ditta invia duecento pasti in più proprio per evitare problemi» e di voler chiedere che siano cucinati riso e legumi senza pasta.

Ad alimentare la tensione, oltre alla pressante richiesta di sigarette, anche le preoccupazioni per un futuro incerto sebbene i primi permessi di soggiorno temporanei siano in arrivo. La senatrice del Pd, Anna Maria Carloni, intanto, dopo aver visitato la struttura, chiede «che sia smantellata entro due giorni». «La tendopoli – dice – è come un carcere. I profughi sono in un campo desolato e recintato. Sono come dei detenuti pur non essendo criminali. Una volta identificati e avendo chiesto il permesso di soggiorno vanno lasciati liberi. Chiedo anche a Caldoro di mobilitarsi affinché la struttura venga subito smantellata». Oggi è previsto l’arrivo di una delegazione del consiglio regionale