La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Margherita di Savoia troppi gli studenti malati di cancro

22 Aprile 2011 0 Di ken sharo

 

La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Margherita di Savoia troppi gli studenti malati di cancro.

MARGHERITA DI SAVOIA – Potrebbe trattarsi soltanto di una coincidenza, di una drammatica casualità. La scienza e la medicina sono le prime a prendere le dovute distanze da qualsiasi pronunciamento ufficiale, come si dice in questi casi «testimonianze e numeri alla mano non è dimostrabile». Sta di fatto che a Margherita ne parlano tutti, in città come nel “circondario” quando la strada viene attraversata da una persona col capo coperto da un turbante (che serve a nascondere la alopecia indotta dalla chemioterapia) il pensiero corre immediatamente all’eco mostro costruito ai piedi delle saline. All’ex stabilimento chimico della Saibi. Nella fattispecie, però, la Gazzetta si è occupata di un fenomeno che pare sempre più diffuso tra i ragazzi, quindi tra gli studenti delle medie e superiori della zona: la loro assenza dai banchi di scuola per ragioni di salute. Stando alle informazioni fornite direttamente dall’Uf ficio provinciale scolastico di Foggia – a cui Margherita ancora afferisce, nonostante faccia parte della sesta provincia BAT – ben 11 studenti risulterebbero affetti da neoplasie di varia natura (segnalazione da parte dei genitori) mentre altri 6 si assenterebbero molto spesso per seguire invece le sorti dei loro congiunti (casi in cui il tumore è stato riscontrato in famiglia). L’incidenza sulla scolaresca locale di questa terribile malattia si attesterebbe sul 3% (rispecchiando così il dato provinciale e nazionale), tuttavia guardare questi ragazzi con le teste fasciate da fazzoletti un po’ naif un po’ all’antica mette nostalgia e rabbia. 

E non si tratta soltanto di suggestioni, poiché qualche giorno fa un ragazzo quindicenne ha terminato il suo drammatico percorso congedandosi dalla vita con un anticipo troppo crudele – rispetto alla normalità – per essere vero. Diversi studi sono stati condotti sul presunto rapporto causa effetti tra le neoplasie della zona umida dell’Ofanto e l’ex Saibi, il primo risale alla denuncia che nel 1987 sollevò in Parlamento l’allora senatore Giorgio Nebbia (un dossier intero è custodito dalla Fondazione Micheletti, datato 2006 e recante la casistica censita nella zona) e l’altro invece nel 1994 e porta la firma dell’attuale presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli (che pur riscontrando diverse anomalie, non riuscì tuttavia a stabilire un nesso di causalità tra l’ex stabilimento chimico e la morte per tumore di diversi cittadini margheritani).

Adesso il caso si ripropone con un certo vigore, sia perché la presenza di questi ragazzi col turbante impone quantomeno una civile indignazione sia perché si sta riprendendo a parlare con una certa continuità dell’operazione di bonifica che dovrebbe interessare il sito della ex Saibi. Al cui posto – e questo sì, sarebbe davvero un sogno – dovrebbe essere realizzata una Casa delle farfalle, una struttura adibita alla raccolta e alla proliferazione delle crisalidi proprio approfittando del clima che si respira ai piedi della palude e delle zone umide. Il sindaco, Gabriella Carlucci, l’ha praticamente promessa. Quei ragazzi, coi turbanti al posto dei capelli, la esigono.