Quotidiano Net – Primo piano – Mantovano: “Parigi si fidi Non esportiamo delinquenti”

18 Aprile 2011 0 Di luna_rossa

 

 

Quotidiano Net – Primo piano – Mantovano: “Parigi si fidi Non esportiamo delinquenti”.

Ancora alta la tensione tra Italia e Francia. Il sottosegretario all’Interno difende la scelta del governo: cento tunisini arrestati, chi ha avuto il permesso è pulito

Roma, 18 aprile 2011 –  «Un gesto di stizza, di nervosismo, senza alcuna giustificazione tecnico-giuridica, ma che testimonia la volontà di mostrare la faccia feroce». Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, commenta la soppressione dei treni per la Francia con parole chiare. «Soprattutto dopo l’avallo fornito dalla Commissione europea e alla luce del lavoro che stanno facendo le autorità italiane, non esistono ostacoli alla libera circolazione in area Schengen».

Però la Francia se ne inventa una al giorno…
«Non è mai successo e poi un Paese amico, uno dei cofondatori dell’Europa… Certo, si tratta di un provvedimento temporaneo e non potrebbe essere altrimenti. Perché per sospendere Schengen occorre una procedura con determinati tempi e buone ragioni».

Anche Germania, Belgio, Olanda sembrano pronti a impedire l’accesso. L’Europa è solo un’idea?
«Alla luce di quanto avviene, considerando che i profili di sicurezza sembrano appartenere solo ai singoli Stati, tutti si dovrebbero preoccupare. Per prime le istituzioni europee: è evidente che c’è qualcosa che non funziona. Sarà la burocrazia troppo lenta o le decisioni troppo lontane dalla realtà».

Sarebbe meglio uscire?
«Non c’è bisogno di gesti estremi. Se una casa ha dei problemi, prima di demolirla si ristruttura. In questo caso è evidente che rispetto alla sicurezza gli Stati mostrano una sensibilità superiore a quella per la quale si sono uniti».

Parliamo di sicurezza. Diamo permessi e documenti a delinquenti?
«Neanche per idea. Ci sono controlli puntuali su quanti vengono ospitati nei Centri di accoglienza. Solo alla luce delle verifiche vengono concessi i permessi di soggiorno temporaneo. Nessuno ne parla, ma in questo periodo 75 tunisini sono stati arrestati con la banca dati perché risultati ricercati all’atto dei controlli. Altri 22 sono stati arrestati in flagranza. È ovvio che queste persone il permesso non l’avranno mai».

Saranno rimpatriati?
«Insieme con quanti sono giunti in Italia dopo il 5 aprile. Da allora a oggi, è bene che si sappia, sono stati effettuati 11 voli di rimpatrio che hanno riportato a casa 330 persone. È un dato importante, il segnale della serietà con la quale stiamo affrontando il problema e che l’Europa ci deve riconoscere. Insieme rappresenta un deterrente per quanti sono ancora in Nord Africa. Vuol dire che è inutile sprecare i soldi per la traversata se poi si deve tornare indietro».

Germania e Francia hanno accusato l’Italia di avere pochi profughi rispetto a loro. È così?
«Intanto va detto che l’Italia non ha il loro passato coloniale. Questo ha significato che gli arrivi, in quei Paesi, sono stati diluiti in un lungo arco di tempo. Noi, invece, abbiamo accolto 5 milioni di extracomunitari solo negli ultimi vent’anni. Poi, con l’ingresso in Europa di alcuni Paesi dell’Est, gli extracomunitari sono scesi a 4 milioni. Non me la sento proprio di condividere queste affermazioni».

di Silvia Mastrantonio