Rogo del Corano negli Usa, esplode la protesta Assalto a Sede Onu: 12 vittime, due decapitate – Repubblica.it
1 Aprile 2011I manifestanti hanno attaccato la sede dell’Organizzazione a Mazar-i-Sharif. Probabile presenza di talebani tra la folla. A scatenare la violenza, le proteste per il rogo del Corano messo in atto da un religioso in Florida. Due delle vittime sarebbero state decapitate. La Farnesina: “Sgomento e preoccupazione”
KABUL – Una giornata di tensione in Afghanistan, dove è esplosa la protesta in seguito a un rogo in cui, lo scorso 21 marzo, un pastore americano ha bruciato una copia del Corano, a suo dire “responsabile di crimini contro l’umanità”. Il fatto più tragico nella città settentrionale di Mazar-i-Sharif, dove dodici persone tra cui almeno sette stranieri, impiegati delle Nazioni Unite, sono stati uccisi in un attacco alla sede dell’Onu. Due delle vittime, secondo fonti della polizia, sarebbero state decapitate. Secondo il governatore provinciale, cinque dei morti sono manifestanti afghani. Stando alla ricostruzione di una fonte locale, alcuni talebani armati si sarebbero mescolati ai manifestanti. I fondamentalisti sarebbero entrati in azione con le armi che nascondevano indosso quando il corteo è giunto davanti alla sede dell’Onu.
Era stato il pastore americano Wayne Sapp, poco più di una settimana fa, a inscenare in Florida un “processo” al testo sacro dell’Islam, giudicato alla fine “colpevole” di crimini contro l’umanità. Ad aiutarlo nella messa in scena, la cui notizia si era diffusa rapidamente nel mondo, il controverso reverendo Terry Jones, figura già all’attenzione delle cronache nel settembre scorso, quando annunciò di voler bruciare il
Corano in occasione dell’anniversario
dell’11 settembre. Salvo poi ripensarci dopo le enormi pressioni internazionali, compresa quella del presidente americano Barack Obama.
L’attacco alla sede Onu è avvenuto al termine di una marcia di protesta a Kabul. I manifestanti, alla fine delle preghiere del venerdì, hanno anche bruciato una bandiera a stelle e strisce. Uno dei dimostranti ha riferito che l’invito a scendere in strada contro il rogo del Corano era stato rivolto direttamente dal mullah durante il suo sermone. Duecento persone hanno manifestato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti gridando “Morte all’America” e dando fuoco a una bandiera Usa.
Ma la violenza in Afghanistan continua ad esplodere in più zone. Duri scontri sono avvenuti negli ultimi due giorni nella provincia orientale di Kunar, al confine con il Pakistan, in cui sono rimasti uccisi sei militari Usa della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, e 25 talebani.
Il ministero degli Esteri in un comunicato esprime “sgomento e preoccupazione per un attentato che ha causato la perdita di vite innocenti, fra dipendenti delle Nazioni Unite e manifestanti, un episodio drammatico che condanniamo fermamente”. (01 aprile 2011)