redazione nuovaresistenza/ I tre giorni del condor e la situazione medio-orientale
21 Giugno 2011 Foto da Web, N.R.
di alias/Ammiano Marcellino
Alcuni si ricorderanno del film “I tre giorni del condor”, un controverso e splendido film di spionaggio degli anni ’70, nel quale si adombrava l’esistenza di una C.I.A. parallela, eversiva, ed intenzionata a destabilizzare i paesi medio-orientali al fine di occuparli militarmente e consentire poi alle “Sette Sorelle” ossia alle grandi compagnie petrolifere anglo-americane di appropriarsi delle risorse petrolifere di quei paesi. Ora, vediamo se esiste realmente questo piano eversivo ossia se una serie di fatti recenti possano essere ricondotti a questo discorso. Dai files di Wikileaks, resi pubblici nel novembre 2010, si apprende che sarebbero stati i servizi Inglesi, ossia l’ M.I.6, nel corso del 2007 e del 2008, ad aver istigato la strategia della tensione nella striscia di Gaza, culminata, poi, nell’operazione “Piombo Fuso”. Le due parti in causa (Israeliani e Palestinesi) si fecero tirare in quella strategia della tensione, abilmente congegnata, di matrice anglo-americana, ed il cui obiettivo era, probabilmente, quello di impedire che lo stato di Israele potesse raggiungere degli accordi di coesistenza pacifica con gli altri paesi dell’area medio-orientale. Veniamo alla questione della C.I.A. parallela: esiste realmente. Rimando ad uno splendido articolo di Federico Rampini, pubblicato su “Il Venerdì” di Repubblica, n° 1200 del 18 Marzo 2011. L’articolo in questione tratta di un figuro, Duane R. Clarridge, il quale è un ex dirigente della C.I.A., implicato in nefandezze varie definibili come “crimini contro l’umanità” etc. etc.. Ed invece di stare in carcere, come si meriterebbe, ha potuto rimanersene a piede libero e fondare una compagnia di spionaggio privata (ossia di “contractors”) ottenendo addirittura degli appalti da governo americano per la sua azienda di “contractors” del settore dell’intelligence. Ora, collegare tutto questo alla crisi libica, nata da subito con un’insurrezione armata e ben differente, quindi, dai movimenti del “vento del maghreb”, mostra uno scenario ben peggiore di quanto palesato nei “tre giorni del condor” (che per qualcuno sono diventati un anno e mezzo) ma, come George Orwell esplicò in un suo romanzo di grande attualità, se due più due fa quattro allora….. . Quel che è certo è che, giostrando sul conflitto fratricida Arabo-Israeliano, gli Stati Uniti d’America sono riusciti ad occupare militarmente vari paesi dell’area medio-orientale. Forse sarebbe meglio che le popolazioni mediterranee e medio-orientali, cercassero di accordarsi tra di loro per emanciparsi dal controllo militare degli anglo-americani ossia le basi militari Inglesi ed Americane se ne vadano fuori dal mediterraneo e fuori dal medio-oriente. A proposito, nella strategia della tensione, sopra esposta, rientrerebbero anche i cospicui finanziamenti e l’addestramento militare che, nei primi anni ’90, proprio la C.I.A. diede ai Talebani e ad Al Qaida. Chi scrive, si è limitato ad enumerare una serie di fatti già accertati e ad analizzarli e lo scenario che ne è emerso, è risultato sinceramente agghiacciante. Un ringraziamento doveroso a Wikileaks.
Per approfondimenti: http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/104070-siria-il-giornalista-paul-conroy-agente-operativo-del-mi6
http://www.arabmonitor.info/dettaglio.php?idnews=35164&lang=it
http://www.arabmonitor.info/dettaglio.php?idnews=35164&lang=it