Degrado generale. Siam tutti rassegnati? | Reset Italia
8 Luglio 2011 0 Di luna_rossaDegrado generale. Siam tutti rassegnati? | Reset Italia.
Insisto con il fatto che l’Italia era il bel paese.
Paese caratterizzato dal rispetto di principi importanti, come la solidarietà sociale, l’arte, la cultura, la socialità.
Principi e valori saltati in aria.
Via.
Volati letteralmente via.
Ed il tutto non è accaduto per caso.
Ma lentamente, con una strategia pianificata nel tempo dai sistemisti, ovvero coloro che goverano il potere economico quindi, sociale, quindi, epocale.
Sistemisti del sistema.
Quale anatema?
Vedi città devastate, palazzi che cadono a pezzi, case chiuse e sfitte ma nello stesso tempo si costruisce ancora ed ancora ed ancora, una costruzione senza mai fine.
Vedi musei ridotti destinati a divenir musei di se stessi, teatri in fallimento, la piccola editoria al collasso, la scuola pubblica con l’acqua gelida, quella che iberna ogni sentimento, oltre la gola, il lavoro sempre più precario e tanta tanta repressione.
E’ cambiata la strategia.
La polizia è stata militarizzata.
Già quella polizia che dovrebbe tutelare i poveri cittadini.
Chi oggi è poliziotto, prima di entrare nelle scuole di polizia, è già stato formato nelle caserme militari.
Polizia militare di Stato per proteggere il loro Ordine.
Evviva il disordine!
E gli effetti sono ben visibili.
Genova, Roma, Val di Susa.
Si va oltre ogni limite di decenza pubblica ma anche privata.
E poi ancora la censura, il diritto di critica che non c’è, la guerra tra poveri.
Delle volte vorresti veramente sperare che quello che vivi è solo uno schifoso incubo.
Invece…
Certo si dirà, c’è chi sta peggio.
Eh già.
Ma per quale cazzarola di motivo devo guardare chi sta peggio?
Perchè dobbiamo distruggere quel poco di buono che siam riusciti a tirar su?
Penso al diritto del lavoro.
Le cause di lavoro si fondavano su un principio solidaristico fantastico.
I lavoratori, considerati come la parte contrattuale più debole, non pagano le “tasse” per rivendicare i propri diritti in Tribunale.
Ora questo principio salta.
Salta.
Salta.
E come salta.
Dopo il caso Marchionne/Agnelli, dopo la Legge Treu/Biagi/Maroni ora con questa finanziaria si colpiscono direttamente le tasche dei lavoratori.
Per andare in Tribunale, per far valere un minimo diritto, dovete pagare oltre che l’avvocato anche lo Stato.
Lo Stato non vi tutela più.
Certo, si obietterà, esiste il gratuito patrocinio.
Ma chi lo applica oggi?
Per esser pagati( come Avvocati) chissà quando?
Certo gli avvocati “ricchi” o quelli che hanno le spalle economicamente coperte, possono anche ricorrere alla garanzia del gratuito patrocinio, ma chi non le ha come “campa”?
Campa di diritti astratti e d’aria?
E quindi con due righe di legge salta la tutela per molti lavoratori.
Ma avevo già scritto sul punto ma si deve insistere sul cancellare questa norma odiosa che in ogni caso è già in vigore.
Lo Stato.
La sanità.
E’ così avanzata la nostra sanità, che a causa di pessime gestioni amministrative indotte, presto applicheranno in Italia il modello assicurativo come quello americano.
Si potrà curare solo chi avrà i soldini.
Altrimenti puoi crepare per strada.
La scuola.
Scuola pubblica, quanti letterati, tecnici, critici ecc ha forgiato la nostra scuola pubblica?
Ma la stanno distruggendo.
Vogliono scuole competitive, private, di mercato che sponsorizzano i grandi marchi.
Vivi in un quartiere che ha una scuola di serie A?
Beh…aumenterà il valore immobiliare dell’intero quartiere, aumenterà il capitale aumenterà tutto,ma non certo la qualità dell’insegnamento.
Al sistema è comoda l’ignoranza.
Più parli di grande o piccolo fratello più sei imbecille, più parli delle love story della Canalis e più sei distante dalla realtà e meglio è.
Per dirla con le parole di un Puffo, io odio la critica.
Io odio la cultura.
Io odio le menti pensanti.
Io odio chi pensa.
Quindi, ora non pensari, non criticherai, non comprenderai, perchè io, sistema, devo tutelarmi.
Sanità, Lavoro, Scuola.
E cos’ via dicendo per l’infinito.
Penso ai beni comuni, all’acqua,all’ambiente, al mare, alle spiagge, dove dal diritto alla spiaggia libera si è arrivati al diritto al passaggio con tanto di posso? alla battigia….
Ma dio non santo, dobbiamo arrivare sul punto, vicino, di perdere tutto, per capire l’importanza di ciò che abbiamo?
Di ciò che in tutto il mondo ci è invidiato?
Dobbiamo arrivare a vivere le condizioni sociali ed economiche di paesi del quinto mondo per capire l’importanza del valore della cultura, dell’arte, del diritto del lavoro,della sanità, della scuola pubblica, dei beni comuni?
Perchè?
Ditemi il perchè.
E’ così fottutamente folle questa situazione.
Che dire?
Tanto.
Eppure continuano gli sprechi dei beni comuni, continua il fancazzismo, continua l’egoismo,ed il sistema si rinforza.
Io penso ai cazzacci miei, ti sentirari dire.
Figurati se accade qui.
Io conosco Tizio.
Io conosco Caio.
Queste sono le tipiche risposte ai problemi or da me sollevati.
Quante volte ho scritto sveglia, se non ora quando, adesso.
Belle parole.
Ma siamo sempre fermi.
Rincoglioniti.
Subiamo.
Patiamo.
Ci lamentiamo.
E questi sistemisti procedono indisturbati nella loro opera di distruzione.
Sistemisti senza colore politico.
Destra, sinistra, tutti uguali, tutti complici.
Tutti complici.
E noi?
Non siam da meno.
Siamo complici anche noi di questo degrado sociale, culturale vigente nel non più bel paese.
Beh vuol dire che quando ci sarà il fallimento dichiarato dell’Italia forse scenderemo nelle piazze, si bruceranno i palazzi del potere ecc ecc.
Ma sarà tardi.
Tardi.
Visto la Grecia?
Svenduta alla Cina ed al capitale europeo.
I segnali ci son tutti e da tempo.
Io sinceramente mi son rotto di questa situazione.
Scrivo, denuncio, perchè credo nella forza della parola.
Ma la parola da sola non basta.
No.
Serve altro.
Si deve andare oltre la parola.
Ribellarsi è giusto.
Ma in questo caso, non certo fatato, è un dovere.
Dovere per tutte quelle persone che amano l’Italia, che amano l’arte, la cultura, che credono nella tutela dei beni comuni, ed in tutti quei valori reali, che il capitalismo giorno dopo giorno, a colpi di penna o repressione, uccide.
Andiamo oltre la parola.
Intanto continuo a scrivere manifestando la mia più elevata indignAzione verso tutto.
Tutto.
Siamo tutti rassegnati?
Pensiamoci su, ma non troppo, perchè il tempo passa e questi signori non signori, continuano a fare i loro porci giochi ed interessi giorno dopo giorno.